DIARIO OMAN 2013

 

SABATO 9 FEBBARIO 2013

 

Partenza da Bologna alle 11:30 via Istambul e arrivo a Muscat alle 7:00 del mattino. Pratiche doganali velocissime e in mezz'ora eravamo già alla grande moschea AL-GHUBRAH E GHALA interamente costruita con i fondi del sultano Qaboos per il trenteismo anniversario della sua incoronazione. L’edificio è grandioso: un tripudio di marmi bianchi tirati a lucido, impressionanti lampadari e del tappeto più grande del mondo. Proseguimento per il centro di Muscat con una sosta al sempre variopinto mercato del pesce e della frutta, per poi passare al super turistico suq (sicuramente non all'altezza di quelli di altre città musulmane). Muscat è una città molto piacevole e pulita con splendidi giardini, con tutti gli edifici rigorosamente bianchi e a non più di 2 piani come disposto dal sultano. Abbiamo poi proseguito per la città vecchia dove, dopo alcune foto panoramiche della baia, abbiamo visitato il museo che ricostruisce la storia omanita. Per concludere la prima mattinata con la nostra guida, una corsa in macchina fino al porto per visitare (da fuori) il favoloso palazzo del sultano e i due forti portoghesi a guardia dell'antico porto. Dopo il check in in hotel ci siamo riposati un po' e poi, in taxi, ci siamo fatti portare fino alla zona di Qurm dove abbiamo fatto una lunga passeggiata sul lungo mare, per poi arrivare fino a Shatti al-Qurm dove ci siamo concessi un the in riva al mare. Ritorno in albergo e riposo. Domani si riparte per l'interno.

 

DOMENICA 10 FEBBARIO 2013

Partenza dall'hotel verso le 9, direzione nord lungo la costa fino al villaggio di Barkha. Sosta al mercato del pesce e delle verdure molto più caratteristico di quello di Muscat. Poi abbiamo proseguito per Nakhal ai piedi dei monti Hajar, dove per prima cosa abbiamo visitato un piccolo paradiso sulla terra: la sorgente calda Ath-Thowra incastonata in un meraviglioso Wadi, e poi ci siamo diretti al forte locale appena restaurato. Ci siamo divertiti un mondo a scalare le varie torri e a visitare tutte le stanze del castello. Pranzo veloce a base di un panino con kebab, e poi via in 4X4 a scalare il Wadi Bani Awf. Questo Wadi è percorso da una strada non asfaltata e molto accidentata che attraversa tutta la catena dei monti Hajar: 70km di paesaggi mozzafiato passando tra la gola del serpente, fino all'incantevole villaggio di Bilad Saydt una vera oasi sperduta tra le montagne. Il percorso arriva fino al valico a 2000 metri, per poi discendere verso il paesino di Al-Hamra e le sue spettacolari case di fango. Visita la museo etnografico dentro una casa restaura, dove delle deliziose vecchiette mostravano gli antichi mestieri, offrendo tazze di the e caffè. Infine siamo arrivati in hotel a Nizwa. Era ancora presto per cui, liberata la guida, siamo saltati sul primo autobus collettivo e siamo andati in centro (circa 18 km).
La cittadina è veramente carina, soprattutto al tramonto, quando gli ultimi raggi del sole ci hanno regalato uno spettacolo favoloso specchiandosi sul forte e sulla moschea. Un giro tra le bancarelle del suq, e poi cena di fronte al forte a base di samosa e riso con carne e pesce. Ancora alcune immagini in giro per la cittadella e rientro in hotel con il taxi. Domani si va nel deserto.  

 

LUNEDI 11 FEBBRAIO 2013

 

Siamo partiti dall' hotel super affollato di turisti alle 9 come al solito (questa vacanza in Oman è molto rilassante!) e ci siamo diretti al centro di Nizwa e al suo forte per la visita. Il castello è stato costruito nel diciasettesimo secolo ed è molto particolare: la parte centrale è a forma circolare, e numerose feritoie che partono dal piano più alto consentivano alle guardie di respingere i nemici. Abbiamo proseguito per il mercato delle spezie sempre affascinante (che ieri era chiuso) per poi concludere la visita nella parte più commerciale del Suq. Dopo una cinquantina di km siamo arrivati a Bahla. Il suo forte è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ma attualmente è in fase di restauro e quindi chiuso al pubblico. Peccato perchè la panoramica dall'alto che ci ha offerto una collina di ripetitori poco lontana era davvero straordinaria. La cittadina inoltre è attorniata da palme da datteri che offrono un colpo d'occhio incredibile. 
Abbiamo ripiegato quindi sul forte di Jabrin costruito nel 1675. Dall'esterno non sembra molto invitante, ma l'interno perfettamente restaurato dall'onnipresente sultano: porte in legno di acacia, soffitti decorati, piccole finestrelle, balconcini che danno sul cortile interno e una spettacolare terrazza che ti permette di spaziare sulla pianura circostante. Ne è valsa la pena allungare un po' la strada (nonostante la solita solerzia della nostra guida). Nel pomeriggio siamo arrivati a Ibra. Certo questa cittadina non ha un castello rinnomato come quelli delle località già visitate, ma le case di fango decadenti e abbandonate hanno comunque il loro fascino. Pranzo in un ristorantino (3,4 rial in 3) lungo la strada e poi via nel deserto. Per prima cosa visita di rito ad una famiglia beduina (molto turistica), e poi 37 km di sabbia fino al campo tendato 1000 e 1 notte che ci ospiterà stasera. Il campo è veramente favoloso: non potevamo chiedere di meglio per la nostra prima notte nel deserto. Dopo un giretto intorno al campo, con la jeep siamo saliti su una delle dune  vicine per goderci un favoloso tramonto, anche se la sabbia si è infilata ovunque (perfino nelle orecchie). Di ritorno al campo, cena nel suggestivo ristorante all'aperto a base di carne e riso e solite danze folcloriste per turisti. In realtà ci siamo dileguati molto presto, cercando un intrattenimento più “buio” e silenzioso: milioni di stelle che ci faranno compagnia questa notte. La via lattea è particolarmente luminosa questa sera, perchè la luna ci ha abbandonati. Domani si parte per la costa...

 

MARTEDI 12 FEBBRAIO 2013

 

Dopo le ultime sgommate sulle dune, abbiamo lasciato il deserto e siamo tornati alla civiltà. Prima tappa della giornata odierna il Wadi Bani Khalid: un bel wadi attrezzato per i week end degli omaniti nelle estati torride. Ci siamo arrampicati sulle rocce fino alla gratta per poi tornare verso i laghetti più tranquilli. Verso l'una siamo arrivati a Sur, un'incantevole cittadina sul mare, che è stata anche capitale dell'Oman. Dopo un po' di foto al mare, alle torri di avvistamento portoghesi e alle casette bianche, ci siamo diretti verso i cantieri navali di dhow, le tipiche imbarcazioni locali in legno che fin dal medioevo si spingevano fino a Zanzibar e l'India. Si dice che anche Marco Polo nel suo viaggio di ritorno abbia utilizzato una di loro facendosi trasportare dagli alisei. Ora vengono utilizzate solo per turismo ma sono curate nei minimi particolari, e possono costare anche più di 800.000 euro. Dopo pranzo ci siamo spostati fino a Raz Al Jinz dove abbiamo soggiornato nel centro di ricerche sulle tartarughe. Avendo tutto il tempo, abbiamo prima visitato il museo del centro, e poi ci siamo concessi una lunga camminata sulla spiaggia al tramonto osservando i segni lasciate dalle tartarughe la notte prima e sognando quelle che avremmo incontrato. In realtà il periodo di riproduzione della tartaruga verde ( quella presente in questa zona) va da maggio a settembre, con il picco in luglio quando sulla spiaggia approdano anche 200 esemplari per notte. Dopo una lauta cena in hotel, alle 9 eravamo pronti per la partenza. La notte era veramente buia, il tempo adatto per lo sbarco delle tartarughe. Infatti, dopo aver ripercorso i circa 2 km che ci separavano dalla spiaggia, nel giro di poco, abbiamo potuto vedere un bel esemplare da 180 kg che deponeva le uova. Dopo 5 minuti la meraviglia: da un nido sono nate circa 20 tartarughine, che si sono fatte strada tra la sabbia fino al mare, pronti per cominciare la loro avventura. La guida ci ha spiegato che, visto il periodo, era una rarità vedere schiudere le uova, ma siamo stati molto fortunati. Poco più in là, una mamma tornava tranquilla in mare. In punta di piedi per non disturbare siamo tornati in hotel verso le 11.

 

MERCOLEDI 13 FEBBRAIO 2013

 

Sveglia molto prima dell'alba questa mattina: h 3:45, pronti per tonare sulla spiaggia. Purtroppo le tartarughe sono animali molto timidi, qualsiasi rumore e disturbo al momento in cui escono dall'acqua per deporre le uova, potrebbe farla scappare a “pinne levate” per poi attendere anche 15 giorni prima di tornare. La mattina, invece, dopo che le uova sono già al sicuro nel nido (tutta l'operazione richiede più di 3 ore) i guardiani sono molto più rilassati e, nonostante il buio pesto, ti fanno fare qualche foto. Alla fine abbiamo inseguito e tormentato ben 5 esemplari, una delle quali superava i 250 kg. Abbiamo atteso quindi l'alba sulla spiaggia, prima di tornare in albergo per un'ora di sonno prima della partenza. Oggi si torna a Muscat. Ancora qualche scatto a Sur, e poi direzione nord verso lo spettacolare Wadi Tiwi (uno delle maggiori attrazioni dell'Oman). Nonostante l'incantevole ingresso dal mare sia stato in parte deturpato dalla nuova autostrada per Muscat, lo scenario è assoltramente incredibile: una profonda vallata con deliziosi paesini in mattoni, incorniciati da rigogliosi boschi di palme, manghi e papaie, al cui interno scorre un fiume fiume limpidissimo. Veramente un angolo di paradiso in terra. Sulla strada per Muscat, sosta alla spiaggia di sabbia e al cratere Bimah. Ultimo panino al volo a  Quriat, e poi autostrada fino al nostro hotel. Dopo un breve risposo, ci siamo diretti alla spiaggia di Qurum, dove abbiamo cenato in un fast food libanese, a base di kebab e falafel.

 

GIOVEDI 14 E VENERDI 15 FEBBRAIO

 

Sveglia all'alba, alle 7 è previsto il transfer per il Musandam. Il volo per Khasab avrebbe dovuto partire alle 9:30. In aeroporto tutto ok, check-in veloce e controlli minimi visto che si tratta di un volo interno. Dopo mezz'ora di ritardo, ci hanno finalmente imbarcato su uno scassatissimo Atr che faceva concorrenza alle zanzare. Comunque è andato tutto bene e alle 12:00 eravamo già in albergo. Il Golden Tulip è veramente favoloso, a strapiombo sul mare su un promontorio. Dopo una piccola passeggiata per sgranchirci le gambe, alle 14:30 siamo partiti con un super fuori strada per Jebel Harim (la montagna delle donne). Il paesaggio è veramente mozzafiato, alte montagne calcaree di lanciano verso il mare. Al ritorno tappa a Khawe Najid per ammirare il fiordo. Per cena ci siamo concessi una cena a base di pesce, in un ristorante in  centro a Khasab, due passi per le vetrine, qualche foto alla moschea e poi nanna. 
Questa mattina partenza alle 9:30 per il porto, dove in 11 ci siamo imbarcati su un favoloso dhow, per la crociera lungo il fiordo (il secondo più lungo al mondo). Subito abbiamo incontrato le prime imbarcazioni di contrabbandieri iraniani con le loro capre, poi ci siamo immessi nel fiordo e abbiamo dato la caccia ai delfini per tutta la mattina. Gettata l'ancora nei pressi dell'Isola del Telegrafo, ci siamo dati allo snorkeling con maschera e pinne: splendidi coralli e incantevoli pesci colorati. Ripresa la navigazione, abbiamo mangiato cullati dalle onde e adagiati sui cuscini. Dopo un'altra tappa bagno e poi rientro con visita a squali e delfini. Rientrati al porto, ci hanno caricato immediatamente sulla macchina per il transfer per Dubai, dove siamo arrivati dopo circa 3 ore. Cena in un ristorante indiano nei pressi dell'hotel.

 

SABATO 16 E DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013

 

Inizia la nostra scoperta di Dubai. Prima tappa il Mall of Dubai (un immenso centro commerciale con più di 1200 negozi) per vedere il Dubai Aquarium: un tunnel di 50 mt immerso nel blu di una vasca d'acqua completa di razze, squali e altri pesci di grosse dimensioni. All'una siamo saliti finalmente sulla Burj Khalifa (la torre più alta del mondo 828 mt.) anche se noi ci siamo dovuti accontentare del 124imo piano. La torre è visibile da 95 km di distanza, e il panorama è semplicemente favoloso! Dopo pranzo ci siamo spostati nella Old Dubai con la metro. Per prima cosa abbiamo percorso i tortuosi vicoli dei vari Suq di Deira, poi con un Abra (una piccola imbarcazione in legno) abbiamo attraversato il Creek e ci siamo spostati nel suq delle stoffe e nell'incantevole quartiere di Bastakia. Questo agglomerato di case è stato costruito nel diciasettesimo secolo dai mercanti persiani, ed è stato completamente restaurato dal governo di Dubai. Passeggiare tra le case con le famose torri del vento al tramonto è molto suggestivo. Per festeggiare la nostra ultima sera di viaggio ci siamo concessi una cena  in uno dei ristoranti del quartiere situato in uno dei palazzi ristrutturati. Per concludere la serata siamo ritornati al Mall of Dubai per assistere alle fontane danzanti, una rappresentazione veramente suggestiva ai piedi del Bur Khalifa illuminato per la notte. Ultimo giorno della nostra meravigliosa vacanza. Ultime ore di relax girovagando tra il Burj Al Arab e Dubai Marina all’inizio della famosa palma. Dubai marina era nato come il nuovo quartiere alla moda sul mare con un piccolo porto turistico. Peccato che dati i palazzi che la circondano sia quasi impossibile vedere il mare… Abbiamo sorseggiato un the sulla terrazza del Costa Caffè godendoci il sole e il caldo e pensando già al freddo dell’Italia con un po’ di malinconia. Alle 6 volevamo rientrare in albergo per poi proseguire verso l’aeroporto. Metropolitana ferma! Ma come a Dubai? Impossibile! Caos totale e gente in mezzo alla strada alla ricerca disperata di un taxi. Le due autostrade a 5 corsie per carreggiata completamente intasate! Fortunatamente non eravamo molto distanti dall’albergo e siamo riusciti ad arrivare senza problemi.
Avremmo voluto fare un’ultima sosta alle fontane, ma dati gli inconvenienti, abbiamo deciso di andare direttamente in aeroporto. Mi aspettavo molto di più in termini di sfarzo e negozi. 
Volo in ritardo di 3 ore… e conseguente prolungamento di 6 ore della permanenza a Istambul. Dopo qualche lotta e protesta siamo riusciti a farci riconoscere il pranzo dalla Turkish. Arrivo nella grigia Bologna alle 7 di sera…

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