DIARIO CINA 2012

 

DOMENICA 16 E LUNEDI' 17 SETTEMBRE 2012

 

Dopo 24 ore di veglia dovuta al matrimonio di Andrea e Tania, alle 3 in punto siamo partiti verso l'aeroporto di Bologna. Il nostro volo KLM Bologna-Amsterdam-Guanzou-Chengdu di 23 ore partiva alle 6:10. Subito i primi casini, quelle simpatiche hostess di terra della compagnia aerea ci informano che è previsto solo il check-in self-service e ci invitano in modo poco cortese alle torrette. Peccato che non ci sia traccia delle carte di imbarco del volo Guanzou-Chengdu. Dopo un eterno tira e molla ci dicono che le stamperemo in seguito non si sa bene dove.. ma comunque i bagagli vengono spediti a Chengdu. Siamo un po' preoccupati perchè a Guanzou lo scalo è di sole 2 ore...Arriviamo in orario ad Amsterdam e dopo una sosta di 5 ore su una delle meravigliose poltrone  relax ci imbarchiamo senza problemi sul volo per la Cina. Al nostro arrivo alle 6 del mattino (le 2  ora italiana),dopo quasi 43 ore in piedi, scopriamo con orrore che la torretta self service di Amsterdam ci ha ristampato le carte di imbarco del volo già effettuato e siamo ancora senza quelle del volo per Chengdu. Di corsia entriamo nell'aeroporto, al banco trasfer ci dicono che dobbiamo ritirare le nostre valigie... Impossibile... i nostri ticket dicono che vanno direttamente a Chengdu... Decidiamo di far finta di niente e proseguire... meno male che una sollecita hostess ci ricorre e ci scorta fino ai nostri bagagli che girano abbandonati sul nastro trasportatore.. Incredibile dobbiamo rifare il check-in e finalmente riusciamo ad avere le nostre carte di imbarco. Volo tranquillo fino a Chengdu dove atterriamo alle 11:30 (le 5:30 italiane). La guida David ci aspetta solerte appena fuori dall'imbarco e partiamo. L'hotel è bellissimo anche se un po' decentrato nella zona est della città. Doccia e poi via verso il centro con un taxi. Visita al tranquillo tempio di Wenshui con un magnifico giardino pieno di tartarughe, e poi il Parco del Popolo pieno di arzilli vecchietti che ballano e cantano. Cena in Piazza Tianfu e ritorno in hotel con un taxi. Se visiterete Chengdu ricordate che le 6 di sera non è l'orario più indicato per cercare un taxi....

 

MARTEDI 18 SETTEMBRE 2012

 

Dopo una confortevole notte di sonno con sveglia verso le 4 del mattino (ormai abbiamo preso il fuso della Nuova Zelanda!) alle 8 abbiamo lasciato il nostro hotel di Chengdu con David e Mr. Who (il nostro autista). A sorpresa ci hanno cambiato la berlina del giorno prima con una bellissima 7 posti di una marca improbabile, ma che ci fa viaggiare come in un aereo di prima classe. Prima tappa Huanglongxi: sul nostro programma era indicato come “ancient town”, forse per i cinesi significa villaggio ricostruito tipo Gardaland, con casette in stile tradizionale assolutamente nuove e pieno zeppo di negozi e ristoranti. Dopo tutto le città sono state rase al suolo e ricostruite per cui è l'unico modo per i loro bambini di vedere l'architettura tradizionale. Comunque abbiamo girovagato per le viuzze con David facendo 4 chiacchiere ed è stato comunque piacevole. In autostrada abbiamo raggiunto Leshan dove abbiamo pranzato in un bel ristorante cinese, prima di imbarcarci sulla mini crociera sul fiume Dadu per vedere il buddha gigante dall'acqua. Tornati sulla terra ferma ci siamo avventurati per le scalinate che portano alla testa del buddha alto circa 71 metri (il più alto del mondo) scolpito nel VIII secolo. Dalla cima siamo scesi per una ripida e stretta scalinata, attorniati da un gruppo di monaci tibetani con un profumo non troppo gradevole, ma comunque suggestivi. In circa 30 minuti siamo arrivati al livello degli enormi piedi ( solo le dita sono lunghe più di 8,5 metri) e risaliti per la ripida scalinata adiacente fino alla testa dove ci attendeva David. Per concludere la giornata, ci siamo goduti lo spettacolo di danze tradizionali (molto turistico ma comunque ben fatto) che comprendeva, oltre alla raccolta del the in musica, uno spettacolo di Kung Fu e di maschere tradizionali del Sichuan. Cena in un rustico ristorantino a base di chuanchuan xiang una brodaglia bollente e piccantissima in cui vengono immersi pezzi di carne che poi, una volta scolati, vengono conditi con olio e altre erbette varie. Divino!

 

MERCOLEDI' 19 SETTEMBRE 2012

 

La giornata non è cominciata nel migliore dei modi: stanza umida da far paura, doccia fredda e colazione impossibile, a causa delle cavallette cinesi che avevano spazzolato qualsiasi cosa fosse commestibile. Non ci siamo persi d'animo, con il cuore al nostro bel hotel di Chengdu dove torneremo stasera, alle 8:30 in punto eravamo già sull'autobus che ci avrebbe portato sul Mont Emei. Il nostro David ha deciso per noi un itinerario insolito: abbiamo lasciato la vetta all'orda di turisti vocianti, da cui poi non avrebbero visto nulla a causa della fitta nebbia vista l'umidità imperante, e siamo scesi alla fermata intermedia dove, con la funivia, abbiamo raggiunto il tempio di Wannian. Il più bello e antico luogo di culto di tutto il complesso ha anche uno stupa in muratura dipinto di giallo. Da li, con una camminata di circa 5 ore, siamo discesi prima al tempio Bailongong, per poi risalire alla riserva delle scimmie dove i piccoli si sono divertiti a cercare di aprire i nostri zaini (senza riuscirci), e poi tra torrenti boschi suggestivi fino al terminal degli autobus. Durante il tragitto ci siamo concessi una sosta per assaggiare il famoso the verde che cresce su questo monte, e per mangiare in un ristorantino un po' defilato in cui abbiamo dilapidato la bellezza di 7 euro per due piatti di noodle e un riso con maiale in agrodolce. Stanchissimi ma contenti abbiamo raggiunto il nostro mister Who e siamo ripartiti per Chengdu. Lungo la strada sosta in un autogrill ai piedi delle famose piantagioni di the dove abbiamo fatto alcuni acquisti.
Quasi arrivati a Chengdu la nostra super car ha cominciato a fare i capricci... Mr. Who era disperato, ma a fatica è riuscito a riaccompagnarci in hotel. Ho come l'impressione che domani non lo rivedremo... Cena in Kfc appena fuori dall'hotel e riposo. Domani andremo a vedere ciò per cui siamo arrivati sin qui: i fratellini del mio tato..

 

GIOVEDI 20 SETTEMBRE 2012

 

Sveglia sotto una pioggia battente. Eravamo molto preoccupati di non vedere i panda.
David invece ci ha informato che era la stagione preferita per loro, per cui sarebbero stati molto attivi.
Infatti, arrivando al centro alle 9 del mattino, erano tutti belli allegri in giro a mangiare germogli di bambù, a fare le capriole e a giocare. Sono veramente un'emozione unica, considerato il fatto che ne rimangono solo un migliaio sulla faccia della terra. Alle 11:00, dietro pagamento di una esorbitante donazione al WWF che comprende anche una maglietta e un certificato, ho potuto abbracciare un piccolo panda... piccolo micca tanto visto che aveva quasi 1 anno e pesava circa 40 kg... dopotutto non so se ritorneremo nel Sichuan tanto presto. Dopo circa un migliaio di foto ai Giant Pandas, siamo passati ai panda rossi che assomigliano molto alle volpi ma si nutrono di bambù.
Usciti dalla riserva ci siamo trasferiti in Jaini street (un'altra ancient street) piena di negozietti da turisti ma piacevole. Qui ci siamo concessi un po' di shopping e un buon pranzo a base di piatti tipici e piccantissimi del Sichuan in uno dei locali carinissimi consigliati da David. Dopo l'altra sera non ha più timore a portarci fuori... Dopo pranzo relax in una sala da the all'aperto. Ultima tappa in White Street e in Narrow Street (altre due ancient street) risalenti all'epoca Ming come quartiere dei funzionari di alto rango secondo la guida (secondo me molto nuove..) molto più chic delle altre e piena di ristoranti alla moda ma veramente ben fatta! Alle 21:20 volo per Shangrila atterrato in orario alle 22:30. Totale turisti stranieri sul volo compresi noi due: 8, meno male che questo è il periodo consigliato per la visita. Betsy (la nostra guida per metà tibetana e per metà Nanxi) era pronta ad attenderci. Albergo e poi piccolo tour della città giusto per acclimatarci. Gli spiedini cotti sulle griglie molto molto luride erano invitanti ma era troppo tardi... ci rifaremo domani sera. Ora  riposo.. domani sarà una lunga giornata.

 

VENERDI 21 SETTEMBRE 2012

 

Sveglia di buon mattino e partenza verso il parco Pu Dacuo distante 40 minuti di auto dal centro di Shangrila. Il tragitto è molto suggestivo tra pascoli di yak e villaggi tibetani. All'arrivo al parco  (dopo aver fatto provvista di ossigeno dal momento che saremmo tutta la mattina sopra i 4000 mt) abbiamo preso la nevetta verso il primo lago: il lago di smeraldo Bita Hai. Una bella passeggiata di più di 3 km ci ha portato alla scoperta di un ambiente incontaminato. Peccato la mancanza di sole. A metà percorso una fastidiosa pioggia ha cominciato ad inumidirci. Così al lago Shudu Hai abbiamo preferito coprire i più di 5 km del percorso con una barca a gpl. Appena tornati al punto di partenza ci siamo concessi un panzerotto ripieno di carne e qualche foto alla raccolta del grano e al villaggio tibetano prima di rietrare a Shangrila per il pranzo. Il ristorante scelto da Betsy era decisamente spartano (tanto che mancava perfino l'elettricità), ma tutto sommato accettabile. Così ci siamo concessi una specie di zuppa non ben definita servita su un fornellino in cui far bollire carne di yak e patate per poi intingere il tutto in salsine piccanti. Nel pomeriggio visita al suggestivo monastero di Songzalin, il più grande monostero buddista tibetano fuori dal Tibet. Il complesso ospita più di 900 monaci ed è una piccola copia del Potala (non avendo potuto visitare l'originale...).
L'ambiente è molto mistico anche affollato da comitive vocianti di turisti cinesi. Alla sera ci siamo concessi ancora una volta uno spettacolo di danze popolari tibetane. I costumi erano molto belli ma il livello dello spettacolo non certo al livello di quello al Mont Emei. Abbiamo assaggiato il famoso the al burro di yak... diciamo che non è il mio preferito...Alle 10:00 a letto domani si riparte..

 

SABATO 22 SETTEMBRE 2012

 

Partenza da Shangrila sotto una spessa coltre di nubi. Dopo circa mezz'ora di strada ci siamo fermati in un villaggio tibetano per visitare la casa di una famiglia. Ci aspettavamo la solita gita programmata, e invece... ci siamo presentati senza preavviso, tutti erano indaffarati nelle faccende domestiche, e sono rimasti molto sorpresi della nostra visita anche se contenti. Le case tibetane sono bellissime: in genere su 3 piani, con l'esterno di pietra o di mattoni, e l'interno completamente in legno, comprese le colonne che ricavano da poderosi alberi che tagliano nelle millenarie foreste dei dintorni e che trasportano a valle con gli yak. Dopo aver fatto delle foto nei dintorni abbiamo proseguito il viaggio. Seconda tappa la Gola del Salto della Tigre: per un totale di 1000 scalini siamo discesi attraverso un canyon da cui abbiamo potuto ammirare le rapide del fiume Yangze, il fiume più lungo della Cina, che nasce in Tibet e, dopo aver percorso 13 province, sfocia nell'oceano vicino a Shanghai. Il canyon è profondo 3900 metri, secondo Betsy il 3° più grande al mondo, ma l'unico in cui scorre ancora il fiume. A parte la vertiginosa altezza, la cosa che più ci ha stupito è la potenza del fiume che qui scorre più impetuoso delle cascate islandesi. Pranzo in un ristorantino molto lurido ma con cibo divino, e cambio di guida. Dopo una breve sosta in un villaggio di campagna adagiato sulla prima ansa dello Yanze, siamo finalmente arrivati a Lijang. Questa città è il motivo per cui siamo qui.. mi sono innamorata di alcune immagini poco dopo il ritorno dal viaggio di 3 anni fa e oggi rimpiango di non essere tornata prima. Dichiarata patrimonio dell'Umanità nel 1999 ha un centro storico ben conservato (cosa rara per la Cina), anche se ogni antica casa è stata trasformata in un negozio. May ci ha accompagnato in un lungo giro per le strette stradine. Siamo saliti anche sulla collina adiacente per ammirare dall'alto gli spettacolari tetti in ardesia. Dopo aver lasciato la guida abbiamo proseguito da soli il nostro girovagare. Cena tra le bancarelle per strada e una lunga serie di foto in notturna prima di tornare in hotel per la notte. Domani incontro con la guida alle 10:00, avremo quindi modo di prendercela con più calma.


DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012

 

Dopo colazione, sotto un bel sole siamo partiti per il parco del Monte di Neve del Drago di Giada. Il monte a 60 km dalla città è alto 5900 mt, e assomiglia molto alle nostre alpi, oltre ad essere il simbolo di Lijiang. La prima fermata è stata per lo show Lijiang Impression. La regia è stata affidata allo stesso regista che ha diretto le cerimonie di apertura e la chiusura dei giochi olimpici del 2008. Devo dire che lo spettacolo era degno dell'Arena di Verona con un migliaio di comparse anche a cavallo e favolosi costumi. Poi siamo saliti sull'ecologic bus per arrivare ad una serie di 5 laghi di un turchese intenso, che raccolgono l'acqua dei vicini ghiacciai, per poi salire con la funivia fino al prato degli Yak (3600mt) dove abbiamo percoso un bel sentiero tra i boschi. Nel ritorno sosta al villaggio Baisha (l'antica capitale Naxi) dove abbiamo pranzato tra i vicoletti praticamente intatti, osservando le signore in costume. Dopo qualche acquisto, ci siamo diretti al palazzo Dabaoji (palazzo del governatore) in cui sono conservati alcuni affreschi molto interessanti e una tamerice di 600 anni spezzata in due dal terremoto del 1996. Ultima tappa del nostro tour è il Parco del Lago del Drago Nero dove ci siamo concessi le ultime foto alle splendide montagne circostanti.
Alle 7 abbiamo lasciato libera May e siamo saliti sulla collina che sovrasta il centro storico per qualche foto al tramonto, prima di scendere al mercato per la cena e perderci nelle stradine del centro storico per l'ultima volta.

 

LUNEDI 24 SETTEMBRE 2012

 

Partenza di buon ora dalla splendida Lijiang. Il nostro autista ci ha concesso due ultime immagini indimanticabili prima di entrare nella provincia di Dali. La strada si snoda tra ampie valli e immense risaie. Per nostra fortuna oggi splendeva il sole, e tutti i contadini erano al lavoro nei campi intenti nella raccolta del riso. Dopo 3 ore ½ eravamo già sul lago Erhai, dove un simpatico vecchietto ha remato per noi fino alla pesca con il cormorano. Poi abbiamo proseguito per il villaggio di Xizou, un suggestivo villaggio Bai dove, avendo tempo abbiamo fatto un bel giro tra le case bianche, il laghetto di ninfee e un bel tempio dove alcune signore cucinavano per Buddha. Alla fine ci è toccato il solito show cinese in una casa da the. Lo spettacolo lasciava molto a desiderare, ma la location era fantastica! Pranzo in uno spartano ristorante lungo la strada a base di formaggio fritto e riso e manzo al peperoncino verde (molto piccante!). Nel pomeriggio un fuori programma sui monti Cang Shan, i 19 picchi che sovrastano Dali. Una lunga e profonda teleferica ci ha portato Zohnghe Shan da dove, dopo circa 400 scalini, siamo arrivati ad una cascata oggi in secca, Ultima tappa della nostra giornata il simbolo della città: le tre pagode costruite in epoca Ming e Tang. La vista delle pagode con alle spalle le montagne e verso il lago è sicuramente mozzafiato, ma la nostra solerte guida ci ha trascinato per tutti e 12 templi ricostruiti recentemente, che non ci hanno impressionato più di tanto. Arrivo in albergo finalmente nel centro storico della città. L'hotel è un 3 stelle (tanto che abbiamo dovuto trascinarci le valigie per tutti i cortili) ma è in un antico palazzo molto carino. Dopo un breve riposo, siamo partiti alla scoperta di questa nuova città: il centro storico è piccolino ma molto ben tenuto. Ancora circondato dalle mura dei Ming, le porte alla sera offrono una visione d'incanto. Cena in un ristorante da turisti sulla Foreign Street, e poi continuazione sulla via principale circondati da simpatici canaletti con cascatelle. Domani mattina volo per Kunming alle 9:00.


MARTEDI 25 SETTEMBRE 2012

 

Oggi sono esattamente 19 anni che io e il Tato siamo insieme. Con un bel sole, e incoronati dalle splendide montagne che la circondano, abbiamo lasciato con rammarico Dali. Il volo per Kunming è stato tranquillo. Al nostro arrivo la guida ci ha accolto con sollecitudine e ci ha portato subito a Xi Shan le colline occidentali. Dalla guida sembrava il solito tempio abbarbicato sulla montagna con migliaia di scalini da percorrere per cui eravamo un po' sconfortati. In realtà il sito comprendeva  un tempio buddista e un tempio taoista, ma scavati nella nuda roccia per cui la vista si è rivelata molto interessante. Al rientro un forte acquazzone ha inondato le strade, ma noi eravamo già in hotel per il check-in. Il pomeriggio era libero, così abbiamo percorso un lungo tratto del lungo fiume, per poi scovare un bel ristorantino che per 5 euro ci ha dato noodle e manzo piccante con riso... uno dei migliori pranzi di tutto il viaggio. Poi ci siamo spostati verso il centro passeggiando placidamente per le strade piene di negozi. Alla fine siamo capitati al mercato dei fiori e degli uccelli. Attorniato da palazzi molto alti e moderni, questo quartiere di Kunming ha conservato parte delle case originarie in legno oggi un po' fatiscenti. Un progetto prevede la completa ristrutturazione per trasformarlo in uno dei tanti ancient town per turisti, ma per il momento abbiamo potuto sbirciare tra le bancarelle, suscitando l'interesse dei venditori probabilmente poco abituati ai turisti stranieri. Il mercato presenta una grande quantità di “cineserie” per cui non abbiamo acquistato nulla, ma era divertente vedere i pulcini di tutti i colori (e quando dico di tutti i colori non scherzo: verdi, rosa, azzurri poverini!), i serpenti, gli scorpioni e gli scarafaggi. Cena vicino all'hotel e riposo.

 

MERCOLEDI 26 E GIOVEDI 27 SETTEMBRE 2012

 

Oggi partenza in auto per il sud: circa 6 ore ½ di strada. Nel viaggio, sosta a mezzogiorno per pranzo nel ristorante più lurido che abbia mai visto, ma con cibo buono e 3 portate per meno di 3 euro. Poco dopo, arrivo ad un carinissimo paese lungo il Mekong che poi scorre verso la Birmania per la visita al mercato locale. Arrivo alle 16:30 nel nostro alberghetto. Subito in giro per il paesino a fotografare le bellissime donne hani nei loro costumi tradizionali che indossano abitualmente. Qui il turismo è ancora molto limitato, e guardano con sospetto ogni volta che impugni la macchina fotografica. Alle 18:30 spettacolare tramonto alle risaie di Laohuzi dove abbiamo percorso i nostri consueti 500 gradini. Cena in hotel su consiglio della guida. Giovedì sveglia alle 5:00 (le 23:00 a casa) e partenza per le spettacolari risaie di Duoyishu dove abbiamo aspettato l'alba immersi nella solitudine con l'aria frizzantina. Anche questa mattina siamo stati abbastanza fortunati: nonostante la stagione peggiore per la visita di questa regione, il sole è riuscito a spuntare dalle nuvole e a regalarci alcuni riflessi indimenticabili sulle terrazze già piene d'acqua. La nostra visita è poi proseguita per i terrapieni di Bada, che dovrebbero essere le più spettacolari. Purtroppo il sole è scomparso, e una fastidiosa nebbia ha cominciato ad avvolgerci. Proseguendo ci siamo fermati in un mercato locale colorato ed allegro. Ultima tappa della giornata: il villaggio di Quingkou ancora tutto tradizionale, con gli abitanti al lavoro nei campi e i favolosi mulini ad acqua per la macinatura del riso. Al rientro nel villaggio ci siamo concessi un'ultima passeggiata per il mercato locale, dove abbiamo visto in vendita rane, bacarozzi vari e un cane arrostito. Pranzo e cena in hotel a base della famosa anatra locale che sguazza nelle risaie.
Domani si torna verso Kunming... mi dispiace molto lasciare questa regione ancora così autentica e lontana dalle chiassose orde di turisti delle altre parti dello Yunnan. E' stata una gran fortuna poter godere di tutto questo perchè sono convinta che non rimmarrà a lungo così incontaminato.


VENERDI 28 SETTEMBRE 2012

 

Partenza dalle risaie per l'ultima tappa del nostro viaggio cinese, non prima di essere tornati al mercato e esserci reinmersi nell'allegria di queste minoranze ancora incontaminate. Dopo 3 ore di viaggio eccoci a Jianshui. La cittadina proprio quest'anno festeggia i 1000 anni dalla sua fondazione ed è tutta decorata dai bandiere gialle che ricordano l'anniversario e inondata di fiori per la prossima festa. Prima tappa alla porta Chaoyang costruita sotto la dinastia Ming (purtroppo in restauro in questi giorni), poi tranquilla passeggiata per la via principale piena di bellissimi palazzi antichi. Prima di pranzo abbiamo visitato il Giardino della Famiglia Zhu che, grazie al commercio prima del the e poi dell'oppio, ha costruito un'imponente dimora di 20.000 mq con giardini, palazzi e perfino un lago. La residenza è adornata di piccoli e grandi bonsai che, aggiunti alla marea di fiori, offre uno spettacolo incredibile. Pranzo in un ristorante locale a base di anatra arrosto, germogli di loto e riso. Al pomeriggio visita al tempio di Confucio: il secondo più grande della Cina. Anche in questo caso tutto decorato con nastri e fiori, è un'oasi di pace nella città caotica. Abbiamo avuto la fortuna di partecipare alla cerimonia di iniziazione di alcuni piccoli studenti che, per la prima volta, scrivevano con pennello e inchiostro, attorniati da vecchi sapienti in costume tradizionale. Ultima scorribanda per la via centrale e ritorno verso Kunming. La nostra vacanza cinese è terminata, questo paese lascia sempre il segno nel cuore di chi lo visita, speriamo di ritornare presto per la parte nord ovest.

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