DIARIO UZBEKISTAN 2012


VENERDI 10 E SABATO 11 FEBBRAIO 2012

 

Il viaggio di quest'anno è un sogno che si avvera: l'Uzbekistan e alcune delle sue antiche città sulla Via della Seta.

La nostra avventura è iniziata il giorno in cui il Blizar si abbatteva sull'Italia (e in particolare sull'Emilia Romagna), motivo per cui abbiamo deciso di saltare il riposo e all'una di notte siamo partiti per Malpensa sotto una fittissima nevicata.

Con il cuore in gola sperando di riuscire a partire una volta lasciata la nostra macchina nel solito Park to Fly appena fuori dal terminal 1.

La fortuna ci ha assistito: subito dopo Villafranca ha smesso di nevicare e senza problemi alle 4 siamo arrivati al nostro check-in.
Peccato che il volo Alitalia per Mosca fosse alle 12:40... Ci siamo persi la mattinata sulle scomodissime poltrone della sala di attesa.
A parte l'aereo un po' obsoleto e il cibo terribile, chiacchierando con il nostro vicino milanese le 3 ore ½ di tragitto sono volate. Arrivati a Mosca in perfetto orario (temperatura esterna -18) abbiamo faticato non poco ad individuare il terminal e a trovare un bar che accettasse la carta di credito.
Alle 21:20, come previsto dal nostro bilglietto, ci siamo presentati al gate 54 pronti e scattanti.
A questo punto la prima sorpresa: senza alcuna ragione comprensibile da parte nostra (gli annunci sono solo in lingua russa..) il volo viene posticipato di circa 1 ora.... ok una scocciatura ma pazienza.... Arriviamo a Tashkent a notte fonda e dobbiamo attendere quansi 1 ora per sbarcare.. Solo allora abbiamo capito quanto siamo stati fortunati ad arrivare fino a qui: la pista è completamente ghiacciata e il velivolo non riescie ad arrivare al terminal e fino a poco prima l'aeroporto risultava chiuso per neve....
Scendiamo dalla scaletta dall'aereo e già troviamo un uomo con un cartello con i nostri nomi... accidenti come sono efficienti questi Uzbeki....Entriamo nel terminal e un'altro ci fa saltare tutto la fila del controllo passaporti... Al di la della barriera un terzo ci compila il modulo di immigrazione e un quarto ci scorta fuori e ci infila in un taxi. Alle 6:30 (ora uzbeka) dopo 36 ore di veglia ci buttiamo nel nostro letto per un paio di ore di sonno.
Alle 10:00 puntuale come un orologio svizzero la nostra guida Utkir viene a prenderci per per cominciare la visita della città.

Oggi siamo particolarmente fortunati: splende il sole e la temperatura è perfetta.
Per prima cosa tappa al bancomat e all'agenzia Orexca per il pagamento del viaggio.
Decidiamo di partire quindi dal Monumento Commemorativo del Terremoto che distrusse completamente la città nel 1966. Abbiamo poi proseguito per il Khast Imom (il centro religioso del paese) dove abbiamo scattato delle foto suggestive della Moschea e della Madrassa con la neve.
Subito dopo siamo andati al Bazar Chorsu dove abbiamo visitato anche la Moschea Juma (del venerdì) e la Medrassa di Kulkedash. Il mercato come sempre è molto interessante perchè vedi le abitudini delle persone del luogo. Gli Uzbeki sono veramente un popolo ospitale: ogni venditore al mercato ci ha proposto di assaggiare la sua mercanzia. All' una e mezza ci siamo diretti verso Davorza dove abbiamo assaggiato un Plov superlativo nel Centro Plov (una mezza via tra un ristorante e un self service dove servono solo il piatto nazionale). Subito dopo pranzo, sfruttando ancora il favoloso sole che ci accompagnava siamo saliti sulla Torre della televisione per immortalare la città dall'alto. Ritorno in hotel via metropolitana che presenta alcune stazioni veramente particolari. Lasciato il nostro prezioso Utkir, abbiamo deciso di concluedere la nostra giornata alla Amir Timur Maydoni ( Piazza Tamerlano) e la Mustaqillik Maydoni con le sue cicogne  e il monumento al milite ignoto per i caduti della seconda guerra mondiale.
Questa sera riposo in hotel perchè domani mattina partiamo per Khiva con il volo delle 7....

 

DOMENICA 12 FEBBRAIO 2012

 

Partenza per Khiva con il volo delle 7. Arrivo alle 8:40 all'aeroporto di Urgench e in mezz'ora eravamo già al nostro Hotel appena fuori la porta sud.
La guida (sempre molto giovane e preparatissima) era già ad attenderci pronta per portarci alla scoperta di questa splendida città museo che ha più di mille anni, anche se gli abitanti sostengono che addirittura sia stata fondata dal figlio di Noè che qui scavò un pozzo.
Uscendo dal nostro albergo abbiamo sfidato un vento gelido che ci ha acconmpahnato per tutto il giorno e abbiamo percorso una buona parte delle spettacolari mura in sabbia per raggiungere Ota-Darvoza (la Porta del Padre) l'ingeresso principale alla città.
Prima tappa la Madrassa di Mohammed Amin Khan  ora trasformata in albergo e il minareto Kalta  Minor simbolo di Khiva. A seguire il palazzo del Khan Khuna Ark con la prigione, la moschea estiva e la sala del trono. Poi siamo passati alla visita della suggestiva Moschea Juma e le sue 218 colonne in legno alcune antiche quasi 1000 anni. Via via abbiamo visitato tutte le madrasse della città a partire dalla Allakuli Khan. Alla mezza infreddoliti siamo andati a pranzo in una trattoria locale appena fuori la porta principale dove abbiamo mangiato un piatto tradizionale a base di agnello.
Nel pomeriggio abbiamo proseguito per gli ultimi musei, il bazar e il mercato degli schiavi.
Ritornati in albergo ci siamo concessi qualche ora di riposo e una cena a base di zuppa in hotel (anche perchè fuori non c'è un'anima).


LUNEDI 13 FEBBARIO 2012


Oggi escursione nel deserto... anche se fa un freddo incredibile. Alle 9 siamo partiti con la guida e l'autista per i castelli zoroastriani del deserto della Corasmia che risalgono a 3-400 anni prima di cristo. Gli zoroastriani che abitavano in questa zona prima dell'invasione araba erano di orgine ariana ed erano alti, biondi e con gli occhi azzurri. In totale abbiamo visitato i resti di 3 fortezze ad Ayaz-Quala. Il primo e il più imponente chiamato Catello del Vento ci ha accolto con tantissima neve e un vento gelido... Nonostante il freddo è stato veramente suggestivo. Ai suoi piedi si trovava il campo di yurte dove avremmo dovuto pranzare... a causa del freddo pungente (-12) nessuno si è avventurato fino a qui per cucinare per noi...
Il secondo e il terzo (Castello Rosso) di trovano a poca distanza l'uno dall'altro ed ospitavano rispettivamente la corte del re e un monastero.
Nel primo pomeriggio siamo tornati a Khiva e grazie allo splendido sole e alla temperatura relativamente mite abbiamo girovagato per la città. Eravamo gli unici turisti... meraviglioso.
Sono quindi salita per 57 m sul minareto Islom Hoja (un'ascesa veramente da brividi tra scalini alti più di un metro e buio pesto...) per scattare alcune foto panoramiche del centro, poi siamo entrati nello splendido Mausoleo di Pahlavon Mahmud sicuramente il più spettacolare edificio di tutta la città. Volevamo visitare anche la fabbrica dei tappeti e quella della seta ma sono entrambe chiuse in questo periodo.
Siamo infine saliti sulle mura della città vicino alla porta nord, per poi concederci delle indimenticabili foto al tramonto della città che riporta alla memoria i castelli di sabbia dell'infazia e del Minareto Kalta Minor.
Cena in hotel... con quello che c'era... visto che anche oggi siamo gli unici clienti dell'albergo...

 

MARTEDI' 14 FEBBRAIO 2012

 

Giornata di trasferimento verso Bukhara. Partenza alle 8 visto i 480 km di strada molto impervia che ci attendevano. Piccola sosta verso le 13 giusto per una tazza di the e poi dopo 8 ore siamo arrivati! L'hotel è centralissimo proprio sotto il famoso minareto... e visto che splendeva un bel sole e non faceva troppo freddo ci siamo concessi una bella passeggiata per le strade innevate.
La città sembra veramente unica, ma ci siamo soffermati solamente all'esterno degli edifici che visiteremo domani con la guida. Ci siamo quindi dati allo shopping: ho acquistato un bellissimo cappellino con bordo di ermellino come vanno qui (20 euro) e abbiamo contrattato un meraviglioso tappeto di seta... decideremo domani.
Per cena ci siamo fermati in un ristorante proprio di fronte all'hotel... una pelata unica! Ben 23 euro per un piatto di spaghetti uzbeki e uno poco di agnello.... pazienza il signore festeggerà il san valentino alla faccia nostra con la moglie...
Dopo aver scaricato la posta e controllato la banca andiamo verso il letto...


MERCOLEDI 15 FEBBRAIO 2012


Alle 9 con l'aiuto di un bel sole siamo partiti per la scoperta di questa meravigliosa città con la nostra guida Shira (bravissima).
Prima tappa la piccola medressa Char Minar (4 Minareti) immersa nei vicoli della città vecchia. Poi abbiamo proseguito per il parco Samani dove abbiamo visto il mausoleo dei samanidi risalente al 905 dopo cristo e salvato dalla furia di Gengis Khan grazie agli abitanti della città che l'hanno coperto con la sabbia. Un salto alla fonte di Giobbe e poi un fantastico giro al mercato... qui tutti ci offrono da mangiare...
Successivamente siamo passati alla Moschea di Bolo-Hauz e alla fortezza Ark di cui rimane solo un piccolo tratto perchè pesantemente bombardata dai russi durante la conquista della città.
Il nostro giro della città è poi proseguito con il monareto Kolon alto 47 metri edificato nel 1127 e anche questo risparmiato da Gengis Khan, la Moschea Kolon del sedicesimo secolo è una moschea delle feste che può contenere fino a 15000 fedeli, bellissima con la sua cupola turchese che riluce al sole. Di fronte la Madrassa di Mir-i-Arab ancora in uso.
All'ora di pranzo siamo tornati verso l'Ark e ci siamo concessi un gustosissimo piatto di plov.
Ci siamo quindi spostati nella parte est della città lungo i due dei tre bazar coperti che ancora sono presenti camminando fino alle Medrassa Ulughbek e la Medrassa di Abdul Aziz Khan. Infine abbiamo concluso il nostro percorso a Lyabi-Hauz la bella piazza costruita intorno ad una vasca del 1620 con la sua statua di Hoja Nasruddin (il folle saggio sufi che racconta barzellette) e la Medressa di Nadir Divanbegi che occupa un vecchio caravanserraglio che ospitava i mercanti ebrei.
Salutata Shira ci siamo dedicati allo shopping: siamo tornati dal nostro vecchietto dei cappelli per prendere uno simile al mio per Sonia per poi buttarci in una strenua trattativa con la ragazza del negozio dei tappeti di seta... chissà se abbiamo spuntato un buon prezzo....
Per concludere il nostro breve soggiorno in bellezza ci siamo concessi una succulenta cena a base di shashlyk al ristorante Bolo-hauz Chayxana (lo stesso del pranzo) proprio di fronte all'ingresso dell'Ark.
In questo periodo è frequentato solo da locali, ma immagino che d'estate sarà affollatissimo di turisti vista la stupenda veranda aperta immersa nel parco.
Domani si parte per Sammarcanda via Shakhrisabz.

 


GIOVEDI 16 FEBBRAIO 2012

 

A malincuore abbiamo lasciato la bellissima Bukhara per proseguire sulla Via della Seta fino a Sammarcanda via Shakhrisabz. Siamo arrivati nella città natale di Amir Tamur (il leggendario Tamerlano) verso l'una. Ad attenderci nella spettacolare piazza di fronte al palazzo d'estate o palazzo bianco Ak-Saray la nostra guida. Il palazzo doveva essere veramente grandioso, ma rimane solamente parte dell'arco di ingresso altro 24 metri. Al centro della piazza una statua del famoso re e una miriade di sposi per le foto di rito. Il sole tiepido e una suggestiva catena montuosa innevata di sfondo hanno reso la nostra visita indimenticabile.
Subito dopo, con il nostro fedele Anwar, ci siamo spostati  nel complesso dell' Imam Khazrati dove sorge la tomba (un po' in rovina) del figlio prediletto del re  e la tomba che il Tamerlano aveva preparato per se stesso. Sfortunatamente il re morì di polmonite nell'iverno del 1405. Il passo montano che divide Sammarcanda e Shakhrisabz era innevato e fu quindi inumato nella capitale del suo impero.
Una breve passeggiata e siamo arrivati alla Moschea di Kok-Gumbaz e al Dorut Tilyovat il mausoleo del padre spirituale di Tamerlano.
Tutti i monumenti di questa città hanno urgente bisogno di restauri e le belle cupole turchesi si stanno sgretolando sotto il peso degli anni, speriamo provvedano presto....
Alle 3 siamo ripartiti verso Samarcanda. Arrivati ai piedi delle montagne abbiamo trovato la strada sbarrata... troppa neve... Anwar è riuscito a convincere gli agenti delle sue abilità nella guida e siamo riusciti a proseguire.
La strada per il passo è stata particolarmente impegnativa: più di un metro di neve ci circondava in un paesaggio da fiaba... abbiamo avuto solo qualche esitazione quando una mandria di cavalli ci ha sbarrato il passo costringendoci ad una sosta ma con qualche manovra siamo riusciti a ripartire...
Interessante è osservare lo spirito di iniziativa di questo popolo fiero: lungo la strada gruppi di ragazzi si offrivano (a pagamento) di aiutare gli avventurosi automobilisti che come noi scalavano le impervie montagne. Abbiamo incontrato una macchina con 6-7 ragazzi sul cofano... Per fortuna noi non ne abbiamo avuto bisogno e alle 5 eravamo al nostro hotel a Sammarcanda.
Dopo aver lasciato il nostro autista al meritato riposo siamo partiti a piedi verso la piazza Registan che abbiamo raggiunto al tramonto (circa 2 km). Tornati verso l'albergo ci siamo concessi una sontuoso cena a base di montone in uno dei migliori ristoranti della città il Platan proprio dietro al nostro hotel.

 

VENERDI 17 E SABATO 18 FEBBRAIO 2012

 

Siamo partiti alla scoperta della mitica capitale di Tamerlano con il nostro fidato Anwar e la guida Babun. Prima tappa: il mausoleo di Tamerlano ovviamente. Nel complesso Guir-e-Amir non è sepolto solo il grande re ma anche due dei suoi figli, un nipote e due pronipoti oltre al suo consigliere spirituale. Il monumeto è stato sapientemente restaurato ed ora risplende in tutta la sua bellezza all'interno sormontato un una bellissima cupola a coste di colore turchese.
Ci siamo spostati poi nella piazza che ha reso famosa questa città in tutto il mondo: il Registan.
Costruito su un antico luogo di ritrovo dei mercanti che percorrevano la via della seta, ci sono 3 enormi madrasse tutte decorate con fini maioliche e costruite in epoche diverse. La prima Tilla-Kari ha una splendida cupola azzurra ed era l'unica che comprenndeva anche una moschea finemente decorata in oro. All'interno anche una bella galleria con foto in bianche e nero risalenti alla fine dell'800 che mostrano la vita della città e in che stato si trovassero i monumenti prima dell'arrivo dei russi. Ai lati la Medressa Ulughbek fatta costruire dal nipote di Tamerlano e che qui insegnava, di cui ho scalato a richio della vita uno dei minareti, e la famosa Medressa Sher Dor sulla cui facciata svettano creature mitiche metà leoni e metà tigri del 1636.
Ci siamo spostati quindi dall'altra parte della città dove abbiamo visitato la Moscha Bibi-Khanym (una delle più grandi del mondo islamico) e il mausoleo della stessa regina.

Siamo quindi scesi al mercato dove, come al solito, tutti i venditori si sono profusi in assaggi tra cui il Kurut e dove abbiamo mangiato un buonissimo Samsa.
Scortati dal nostro impareggiabile Anwar ci siamo fermati a pranzo in un ristorantino “solo Plov” dove abbiamo mangiato allegramente tutti e 4 e accompagnando il tutto con del the verde.
A conclusione della nostra visita una capatina fuori città all'osservatorio astronomico di Ulughbek da cui si gode un bel panorama sulla città, per poi ridiscendere a Shah-i-Zinda o viale dei mausolei dove sono conservate delle stupefacenti tombe del ramo femminile della famiglia di Tamerlano e dei suoi dignitari e comandanti. Si tratta inoltre di un luogo sacro per l'Islam perchè qui è sepolto un parente di Maometto che introdusse la dottrina in questa regione nel settimo secolo.
Piccolo riposo in albergo e poi cena in tipica casa Uzbeka...
La cena era buona ma la casa moderna.. pazienza.
Il nostro ultimo giorno in Uzbekistan è stato quasi tutto in viaggio verso Taskent. Lungo la strada ci siamo fermati nel mezzo della steppa dove un vecchietto molto gentile ci ha offerto un pezzo di melone selvatico. Al notro arrivo abbiamo preso possesso della nostra stanza all'Uzbekistan e siamo partiti in metro per Chorsu dove di fronte al circo ci siamo concessi l'ultimo piatto di Plov (senza nulla voler togliere alle altre città ma quello della capitale è insumerabile) e i shakhrisabz.
Ultima passeggiata per il mercato e poi rientro in hotel.
Il taxi ci ha prelevato alle 2 di mattina e per poi lasciarci in aeroporto in tempo utile per il volo per Mosca dove siamo arrivati in perfetto orario. Per fortuna le pratiche doganali per l'uscita sono più agevoli di quelle all'arrivo.
La nostra piccola vacanza in Asia Centrale si è conclusa ma speriamo di ritornare presto.

Home Page

 

Chi siamo

I nostri viaggi

Sagre ed eventi in evidenza

Contatti