Giovedì 12 e Venerdì 13 Febbraio 2015
Partenza in una freddissima mattina di febbraio da Malpensa.  Volo Singapore Airlines assolutamente perfetto fino a Singapore (eravamo 60 su un velivolo che ne conteneva 500) e un'ora di ritardo sul voli successivo per Yangon. All'arrivo le pratiche doganali sono state velocissime e alle 11 eravamo già in macchina verso l'albergo. Doccia veloce e cambio di abiti...qui si superano i 30 gradi...e siamo ancora in inverno! Prima tappa il mercato di Bogyoke (molto per turisti) dove ho acquistato la mia prima longy: la tradizionale gonna birmana. Proseguiamo verso la Sule Pagoda, il Mahabandoola park con il monumento all'indipendenza e il municipio coloniale. Una corsa in macchina verso il fiume alla Botataung Paya molto particolare perché oltre ad aver custodito ben 8 capelli del Buddha è cava ma al suo interno si percorre una specie di labirinto ricoperto d'oro. All'esterno un laghetto (un po lurido) è la casa di un migliaio di tartarughe alcune di dimensioni ragguardevoli. In un caldo asfisiante, per le strade trafficate della capitale siamo arrivati al tempio Chaukhtatgyi che conserva una gigantesca statua sdraiata del Buddha. Ultima tappa della nostra visita la stupefacente Shwedagon Paya: una pagoda alta 95 metri tutta dorata e circondata da numerosi templi e devoti. Peccato che una parte fosse coperta da restauri, ma al tramonto emana comunque un'aura di sacralità imperdibile. Ritorno in hotel e cena a base di noodle in un ristorante locale.

Sabato 14 febbraio
Sveglia ben prima dell'alba, un ultimo sguardo alla Shwedagon Paya illuminata e alle 6 meno 15 eravamo già in aeroporto per il nostro volo su Heho. Dopo qualche piccolo inconveniente tecnico siamo partiti con 30 minuti di ritardo: visto lo stato del velivolo è già stata una fortuna atterrare! Incontro con la nostra simpatica guida e partenza per Pindaya: una grotta millenaria che conserva più di 8000 statue del Buddha. ..veramente spettacolare!  Visita ad una casa che produce carta artigianale dalla corteccia di una pianta, e pranzo in un bel ristorante vista grotta a base di zucca e peperoni.  Dopo mangiato 2 ore di macchina tra paesaggi agresti fino al lago Inle dove ci siamo imbarcati su una lancia che ci ha portato al nostro bellissimo hotel vista lago. Nel tragitto ci siamo fermati a contemplare i pescatori al tramonto sul lago...veramente un San Valentino speciale.

Domenica 15 febbraio
Intera giornata a zonzo per il lago Inle. Alle 8 e 30 siamo partiti con la nostra barchetta verso gli orti galleggianti. I raccoglitori di alghe erano già all'opera perché le coltivazioni (pomodori, zucche, fiori e altri ortaggi) non hanno radici nel terreno, bensì su strette lingue di limo creato utilizzando le alghe. Poi ci siamo spostati nei villaggi: il primo è stato In Phaw Khone e i suoi laboratori di tessitura, poi Ywama dove abbiamo trovato il monastero più sacro della zona che custodisce 5 statue del Buddha che in ottobre vengono portate per 18 giorni in tutti i villaggi. Da Ywama abbiamo imboccato uno stretto canale che ci ha portato a Inthein ( o in montagna come l'ha definito la nostra guida...forse 15 metri più in alto del lago). Qui sotto il sole del mezzogiorno abbiamo visitato un complesso di 1400 paya in rovina e avvolte dalla vegetazione per poi discendere per una lunga scalinata coperta. La scelta dei tempi della nostra guida è stata impeccabile perché le orde di turisti erano già scappati per il pranzo, e noi ci siamo potuti godere il sito in pace scortati da un simpatico bimbetto a caccia di frutta (nostra) e fermandoci a chiacchierare con le signore locali. Ripercorso il canale ci siamo fermati per pranzo in un bel ristorante sul canale principale di Ywama. Poi passeggiata per il paesino e visita ad un simpatico vedovo che, pur essendo sordo come una campana, ci ha allietato con il suo violino. Sosta in un negozio di sovenir che  ha ingaggiato 2 donne giraffa (ne avremmo fatto anche a meno), e poi l'ultima visita della giornata al tempio Nga Hpe Kyaung, un tempo famoso per i suoi gatti danzanti, che ora riposano tranquilli. Il tempio e proprio in mezzo al lago,  costruito in legno e con belle statue lignee e una visita mozzafiato. Ritornati in albergo volevamo fare due passi fino a Nampang ma era troppo distante,  quindi ci siamo accontentati di belle foto al tramonto sulle risaie e a salutare tutti gli abitanti della zona che abbiamo incontrato. ..erano tutti incuriositi dai due vagabondi stranieri dispersi in una polverosa stradina birmana. Cena in hotel molto buona.  Domani si parte per Bagan.

Lunedì 16 febbraio
Partenza all'alba da Nanpang...il lago immerso nella nebbia e i pescatori indaffarati nel sole che sorge è veramente magico. Visto che ieri non siamo riusciti a visitare il mercato, la nostra guida è stata così gentile da accompagnarci a quello di Nyaungshwe veramente bello e colorato. Sulla strada per l'aeroporto ci siamo fermati  a Shwenyaung per la visita di un tempio molto antico. Volo in ritardo. ..ma non di molto per gli standard birmani...e arrivo a Bagan. Incontro con la guida provvisoria e subito anche qui al mercato. Bagan è una zona semi desertica, quindi i prodotti locali sono diversi da quelli dello stato Shan più fresco e verdeggiante. Lo spettacolo dei 3300 templi della piana è veramente impressionante, nonostante le ricostruzioni a volte approssimative avvenute negli anni ottanta a seguito del terremoto che nel 1975 ha raso al suolo tutta la zona. Prima fermata all' Htilominlo: un tempio a croce greca con 4 statue del Buddha costruito sul sito in cui fu deisignato un re grazie ad ombrello bianco. Sfidando il caldo ci siamo arrampicati per le 5 terrazze della Shwesandaw Paya con una vista spettacolare sulla città. Grazie alla preziosa collaborazione di 3 bimbi che ci hanno rintracciato i custodi siamo riusciti ad ammirare anche gli affreschi ben conservati nello Lawkahteikpan Pahto dove la guida provvisoria ci ha ampiamente illuminato sulle vite del Buddha.. Pranzo al ristorante e poi in hotel...peccato che sia un po fuori dal centro.  Alle 5 incontro con la guida ufficiale (per fortuna molto meno noiosa della precedente), e fermata ad un piccolo villaggio di Pwesaw (molto carino con tanti bimbi allegri e centinaia di buoi e caprette) prima di recarci alla Pyathada Paya per il tramonto purtroppo velato dalle nuvole. ..speriamo in domani. Ritornati in hotel abbiamo affittato 2 bici per la stratosferica cifra di 1$ l'ora per scendere in paese per la cena.  Ne è valsa comunque la pena perché abbiamo trovato un ristorante frequentato esclusivamente da locali che per 13000 kyat (circa 13 dollari) ci ha fornito un menu completo x 2: insalata, zuppetta di verdure fresche,  patatine fritte,  pollo al burro con patate e curry di manzo oltre alla frutta e al caffè. ..veramente notevole. ..se non ci viene la dissenteria questo volta possiamo sopravvivere a tutto!

Martedì 17 febbraio
Questa mattina gita al Monte Popa a circa 50 km da Bagan...lungo la strada ci siamo fermati ad ammirare la raccolta dello sciroppo di palma da cui ricavano le caramelle, un distillato e la spremitura delle arachidi con i buoi. Tutto intorno a noi, villaggi di paglia e tanti carretti. Il Monte Popa è un vulcano estinto molto verde; su uno sperone di roccia sorge un bel tempio raggiungibile solo a piedi e scalzi dopo una salita di 770 gradini un po luridi per la verità. ..ma comunque ne vale la pena.  Alle 2 ci siamo fermati in città per il pranzo (gentilmente offerto dall'agenzia locale) in uno dei migliori ristoranti della zona.  Poi abbiamo proseguito la visita dei monumenti della piana: prima tappa la Nathalung Kyaung l'unico tempio della zona con bella veduta sul Gawdawpalin Patho e Thatbyinnyu Patho. Poi ci siamo spostati al capolavoro della città l'Ananda uno spettacolare tempio a croce greca appena restauranto con una shikara lucente e 4 curiose statue del buddha che cambiano espressione a seconda della distanza da cui la si osserva. Altro trasferimento allo Dhammayazika il misterioso tempio mai completato perché abitato dai fantasmi dei parenti che il re che lo ha costruito ha decretato di uccidere (padre fratelli moglie e operai). Al calar della sera ci siamo lasciati avvolgere dalla dorata luce della Shwezigon Paya completamente ricoperta di fogli d'oro e sormontata da un sfavillante diamante di diversi kg. Ultima tappa di questo vorticoso tour il Kyanittha Umin (una grotta di meditazione) con i suoi affreschi una deliziosa vecchina come custode. Tramonto rosso fuoco dalla sommità di un tempio poco frequentato e cena al solito ristorante Shwe Ou.
 
Mercoledì 18 febbraio
Anche questa mattina sveglia molto prima dell'alba..alle 5 e 30 eravamo già sul pulmino della Baloon Over Bagan diretti alla nostra mongolfiera per un volo all'alba. Che dire: Bagan è di per se favolosa. ...ma unita all'esperienza del volo lento all'alba è quasi commovente. Un'ora e 15 minuti di meraviglia. ..per poi atterrare con un brivido e festeggiare con un bicchiere di champagne. ..pergetto. Doccia veloce in hotel e partenza per il molo...oggi abbiamo dedicato quasi tutta la giornata al fiume: prima tappa il monastero di Tant Kyi Taung dopo un percorso sterrato in jeep...molto carino e poco turistico per il momento. Al ritorno pranzo di cucina birmana e poi affrontando il caldo sole delle 2 ci siamo diretti al tempio Shwegugyi (veramente molto bello), ultima foto dei templi dalla cima della Gawdawpali   e alla Kyauk Gu U Min una grotta di preghiera a pochi passi dal fiume ancora molto utilizzata dai pellegrini in cui eravamo soli. A piedi siamo scesi fino al fiume dove abbiamo aspettato la barca che ci ha fatto scoprire la vita dei villaggi lungo il fiume e dal cui ponte abbiamo gustato un aperitivo a base di the verde e noccioline aspettando un bellissimo tramonto.  La giornata perfetta si è conclusa in un nuovo ristorantino (4 tavoli sotto una tettoia di bambù) proprio di fronte all'hotel.  Il posto è un po spartano ma cucina raffinata da 4 stelle...una vera sorpresa, considerato che chiedendo dello chef per fargli i complimenti abbiamo scoperto essere un ragazzo giovanissimo.
 
Giovedì 19 febbraio
Ultimo trasferimento. ..destinazione Mandalay e ancora una volta sveglia molto prima dell'alba (ma noi non dormiamo mai?...A volte me lo chiedo. ..). Subito trasferimento al molo per l'imbarco per Mingun..navigazione tranquilla verso nord. Dopo 1 ora sbarchiamo in una marea di turisti...molti dei quali italiani sigh... Lo stupa non terminato e danneggiato dal terremoto del 2012 è molto alto e suggestivo..ma di salirlo a piedi nudi proprio non se ne parla...break in un baretto a base di cocco fresco e poi ancora un po più avanti da un amico della guida che ci ha offerto the e noccioline. Poi la seconda campana più grande al mondo veramente impressionante. Rientro al molo su un carretto trainato dai buoi..in questa vacanza con ci manca proprio nulla a mezzi di trasporto. Rientro in città rilassato e pranzo in un self a menu fisso buono. Al pomeriggio per prima cosa visita al Buddha dorato alla Mahamuni Paya...ovviamente solo Alle ha potuto toccarlo...io in sua assenza sono stata agganciata da un monaco simpatico che voleva sapere da dove venissimo. Dopo una veloce visita al quartiere degli scalpellini e alla fabbrica delle foglie d'oro, ci siamo sposati alla Shwenandaw Kyaung una volta resistenza reale ora tempio in tek per poi salire sulla collina della città per vedere il tramonto. Cena in una sala da the molto molto sgrausa (2,8 euro in due) e rientro in taxi.
 
Venerdì 20 febbraio
Stamattina colazione con i 1200 monaci del Mahagandayon...tutti in processione sono veramente carini...poi abbiamo attraversato il fiume per la visita a Sagaing la prima delle 3 antiche capitali di oggi...soliti templi e pagode... Poi con una barchetta ci siamo sposati a Inwa. Dopo un buon pranzo sotto gli alberi di mango con un carretto trainato da un cavallo abbiamo girovagato per un paio di ore per la campagna tra pagode, e campi di riso molto bello. Verso sera ci siamo diretti al ponte U Bein per l'ultimo tramonto.  Peccato che non ci fossero barche disponibili.  Ci siamo accontentati di un aperitivo a basa di fanta tarocca e latte di cocco in un baretto sull'isola centrale. Al rientro salutato So ci siamo fatti lasciare vicino alla torre dell'orologio per gli ultimi acquisti al mercato notturno: nello specifico un paio di infradito invernali per la Sere. È stato un po difficile trovare un ristorante. ..ma alla fine ce la siamo cavata con pollo alle arachidi e patatine. Rientro su un ape car fermato gentilmente da un passante. Con questo abbiamo finito i mezzi di trasporto e sconvolto il personale dell'hotel.

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