DIARIO IRAN

Vorrei dedicare questo diario a tutte le persone che vogliono visitare questo splendido paese: fate leggere a chi vi sta accanto queste poche righe. ... sperando che non vi diano il tormento con dubbi e paure come hanno fatto con noi.

Di tutto quello che si dice in Italia e sulla Lonely Planet di questo paese solo una cosa è assolutamente corretta: le banche iraniane non sono collegate al circuito internazionale. ... quindi i bancomat e le carte non funzionano. .. prendete tutti i contanti necessari.
Per il resto è vero... l'Iran è una Repubblica Islamica e i suoi abitanti sono mussulmani. Gli iraniani sono mussulmani sciiti... non sto a dilungarmi sui motivi storici e sulle differenze dottrinali.. vi basti sapere che, per costituzione, lo stato iraniano accetta e protegge tutte le religioni e che praticano un islam molto più tollerante.... niente Jihad qui...
L'Iran ha un parlamento eletto dai cittadini, ma tutte le leggi prima di entrare in vigore devono essere sottoposte a un consiglio di 12 saggi religiosi che ne verificano la compatibilità con il Corano... poi come ci ha tenuto a spiegarci la nostra guida, e come abbiamo verificato noi stessi, non sempre le regole vengono applicate.
Quindi non fate come me che ho buttato soldi in un negozio pachistano per acquistare un camicione inguardabile color oro... per poi farmi ridere dietro da tutta Teheran... basta una sciarpa in testa e una camicia e un maglioncino un po più lunghi del normale.... vedrete che le iraniane sono molto più audaci...
Avevo letto che non avrei potuto girare per mano con mio marito e non avrei potuto salutare nessun uomo... abbiamo visto molte coppie non sposate passeggiare liberamente, e ho salutato e ricevuto sorrisi da molti iraniani.. a volte ho anche stretto mani nonostante sia vietato.
La verità è che il popolo iraniano è estremamente ospitale e molto curioso: ovunque ti salutano con calore dandoti il benvenuto in Iran, vanno matti per i selfy con gli stranieri da postare poi su Facebook. .. e sono molto generosi... tanto che nel caso di una famiglia in gita... per uno scatto insieme abbiamo guadagnato the e biscotti sotto al ponte a Esfahan.
Gli iraniani sono molto simili agli italiani. .. amano stare in compagnia e fare baracca... basta solo partire con la mente aperta e non avere paura. 

5 e 6 Febbraio 2016

Nuovo capodanno cinese e nuovo viaggio.. nonostante tutto quello che è successo nell'ultimo periodo e sfidando quasi tutti quelli che ci conoscono e ci hanno dato dei matti, alle 18:40 siamo partiti da Bologna direzione Teheran via Istanbul.  Volo abbastanza tranquillo a parte un forte vento che ci ha accompagnato e una pioggia battente a Istanbul.  Atterraggio in perfetto orario (ore 6 del mattino) e in pochi minuti abbiamo già il visto sul passaporto e aspettiamo l'autista. Per fortuna Nelia la nostra organizzatrice è stata così scrupolosa da lasciarci il numero. ..perché dopo mezz'ora non si vede ancora nessuno.  Reza la nostra guida è rimasto a piedi con la macchina. ..quindi ha mandato un suo amico non troppo sgaggio a ptenderci... comunque alle 9 e 30 cominciamo il tour... a Teheran non c'è molto da vedere. .. Su insistenza di Reza visitiamo il Museo Nazionale. .. una tristezza unica... e poi ci spostiamo al palazzo Golestan per la visita. .. anche questo un po deludente. .. o forse siamo noi ad essere stanchi....stanotte abbiamo dormito 1 ora. .. ci spostiamo a piedi verso il Gran Bazar molto carino. .. dove ci concediamo in pranzo luculliano in un locale frequentato da autoctoni a base di riso, agnello e kebab.. dopo pranzo andiamo al museo dei gioielli. .. molto suggestivo anche se potrebbero essere valorizzati di più.  Alle 3 stiamo per dirigerci verso la torre... quando una telefonata ci annucia che il padre della guida è morto. .decidiamo quindi di farci lasciare in aeroporto.  Il poveretto era talmente sconvolto che ci ha lasciato al terminal sbagliato... niente che un buon taxi non possa risolvere. ..

Domenica 7 febbraio
Giornata tutta dedicata alla scoperta di Shiraz: un' incantevole città a sud del paese. Al mattino incontro con Nelia per il pagamento del viaggio e poi via con la nostra guida/autista. Prima tappa la Moschea Masjed e Nasir e la sua bellissima sala di preghiera che si illumina con i colori dell'arcobaleno all'alba... poi la tomba del poeta Hafez..niente di che. Terza tappa la scintillante Aramgah e Shah Cheragh la tomba di un profeta tutta rivestita di specchi per poi concludere la nostra mattinata al Bargh Eram il giardino patrimonio dell'UNESCO che purtroppo in questo periodo è spoglio. Pranzo in un bellissimo ristorante gestito da un signore libanese che vive a Roma e che ci ha accolto con calore. Il pomeriggio è stato tutto dedicato al centro città più antico: il forte e il suo cortile di arance, la moschea Masied Vakil e le sue 48 colonne e infine il bellissimo bazar attivo da oltre 1000 anni. Cena in un ristorantino sulla via principale.

Lunedì 8 febbraio
Partenza all'alba dal nostro meraviglioso hotel a Shiraz. Dopo 60 km siamo già alle suggestive tombe rupestri a Nasq Rostam. Qui sono sepolti 4 grandi re Achemenidi. Le tombe sono ad un' altezza raguardevole, e quindi non visitabili... ma la vista è mozzafiato.  Poi ci siamo spostati di 8 km fino a Persepolis: la bellissima capitale sacra iniziata a costruire da Dario nel 520 a.c. Solo il portale di ingresso vale la visita... ma anche le preziose scalinate con i bassorilievi delle 28 tribu che portano dono al sovrano è imperdibile. Pranzo in un ristorante molto turistico e poi di nuovo in autostrada. ... ci attendono 400 km fino a Zein-O-Din. Lungo il tragitto breve sosta a Pasargade per qualche foto alla tomba di Ciro il Grande e a Abarque per l'interessantissima torre del ghiaccio. Arrivo al tramonto al nostro spettacolare caravanserraglio che ci ospiterà questa notte. Qui niente velo! E mi hanno scambiato per un uomo... che soddisfazione! Tante chiacchiere nella stanza comune e cena e intrattenimento dal Balchisan. Una veloce occhiata alle stelle e poi a letto nella nostra cuccetta.

Martedì 9 febbraio
Partenza all'alba di una gelida mattinata. Direzione ... la splendida Yazd: la perla del deserto con le sue torri del vento, i canat, le case in argilla e l'altissima moschea decorata in maioliche blu. Prima tappa le solitarie torri del silenzio zoroastriane appena fuori città e il tempio del fuoco dove arde un fuoco di 1500 anni. Poi ci siamo spostati nel centro antico,  dove abbiamo scoperto una moschea meravigliosa e i sue due minareti alti 48 mt. L'interno della cupola è finemente decorata con maioliche azzurre e ocra. Prima di pranzo una capatina sul tetto di un negozio di tappeti per la visita panoramica sulla città. .. ovviamente abbiamo dovuto ammirare almeno 30 tappeti prima di andare a pranzo... ma gli iraniani come sempre sono gentili ed educati ed è stato un vero piacere.  Pranzo a base di cammello e riso e breve relax. Verso sera ci siamo immersi nei vicoli della città antica tra portali in legno e case in argilla.. il tutto illuminato dalla magica luce del tramonto. Una bella passeggiata fino al complesso Amir Chakhmaq illuminato per le foto di rito e una lezione di lotta iraniana accompagnata da canti religiosi. Cena sulla terrazza di un ristorante a due passi dalla moschea con incantevole vista sui tetti illuminati.

Mercoledì 10 febbraio
Lasciamo Yazd con calma verso le 9. Dobbiamo percorrere solo i 300 km verso Esfahan. Prima tappa Meybod e il suo forte di argilla con splendide vedute sulla città di sabbia, il suo caravanserraglio ristrutturato e la cupola del ghiaccio.  Poi ci siamo addentrati nel deserto fino a Chack Chack per visitare il tempio zoroastriano. Il sito non è un gran che e la salita è abbastanza ripida.... ma la vista sul deserto è garantita! Ultima tappa dell'itinerario di oggi la moschea a Nain la più antica dell'Iran. Costruita nel nono secolo è molto spoglia rispetto alle successive ricoperte di maioliche... ma forse per questo anche più affascinante.  Abbiamo esplorato nell'oscurità anche la parte sottostante. Davvero bella! Verso le 5 siamo arrivati a Esfahan. Da subito ci siamo accorti che questa città è molto più religiosa,  ma la gente ha continuato a salutarci e ad essere gentile. Il primo impatto con la piazza Naqsh Jahan al tramonto è emozionante. .. non ho parole per descriverla. Dopo un milione di foto ci siamo addentrati nei vicoli del bazar fino a raggiungere un interessante sala da the tradizionale e molto polverosa e piena di fumo con milioni di lampade ad olio appese. Piccoli acquisti nei negozi di frutta secca e cena in un fast food. Il nostro hotel è proprio a due passi dalla piazza.  Domani festa della rivoluzione con raduno oceanico in piazza. .. speriamo bene.

Giovedì 11
Oggi festa nazionale. .. si festeggia la rivoluzione islamica... alle 8 e 30 davanti al nostro hotel sfilano migliaia di persone dirette alla piazza per la manifestazione. .. e tutti con cartelli di sostegno agli Imam e contro l'America. Ci dirigiamo anche noi li. La piazza è già molto affollata e davanti al palazzo sfilano gruppi di persone al ritmo di musica della rivoluzione. Dopo un po ci annoiamo e visto che tutti i musei sono chiusi,  decidiamo di spostarci verso il fiume a piedi.  Li visitiamo i due ponti storici e poi decidiamo di tornare in hotel per pranzo.  Alle 2 siamo davanti alla moschea delle donne ma tutto è ancora chiuso.  Con disappunto scopriamo che oggi non aprirà. .. si può visitare solo il palazzo Chehel Sotun dove troviamo tutti i turisti della città sconfortati come noi. Cerchiamo di farci passare il pomeriggio tra una contrattazione di un tappeto non andato a buon fine e un giro per il bazar da turisti... quello vero è chiuso per la festa. Passiamo anche un'altra mezz'ora nella sala da the fumosa di ieri pomeriggio ma è troppo affollata. Giunto finalmente il tramonto torniamo ai ponti per qualche foto in notturna. Purtroppo non c'è posto per parcheggiare,  e Shaharam ci deve attendere in macchina. .. a questo punto gli iraniani si scatenano... tutti vogliono un selfie con noi e tutti vogliono parlarci. Una famiglia ci offre the e biscotti. .. un uomo ci rincorre con le figlie in braccio pur di avere una foto da mettere su Facebook.  Bello... bellissimo. Alla fine la nostra breve sosta si trasforma in quasi un'ora... ma è stato bellissimo. Cena a base di pizza in una specie di fast food... dove anche qui tutti ci hanno guardato con interesse.

Venerdì 12
Al mattino presto andiamo subito alla Masjed Sheikh Lotfollah per goderci la luce del mattino che filtra dalle finestre e illumina una cupola da sogno sia all'interno che all'esterno. Inoltre uno strano riflesso sul soffitto crea una coda di pavone. È uno dei momenti più belli che abbiamo visitato.  Subito dopo attravesiamo la piazza per vedere il palazzo di Ali Quapu. Appena entrati ci si chiede cosa ci sia da vedere. .. i primi 3 piani sono molto spogli e faticosi da raggiungere per via di una stretta scala a chiocciola... poi si apre il patio in legno e nonostante le impalcature un po datate si gode un panorama incantevole sulla piazza. Ma la vera sorpresa è la sala di musica all' ultimo piano. .. un tripudio di stucchi colorati. Presa la macchina ci spostiamo nel quartiere armeno, dove veniamo sopresi da una splendida cattedrale con degli affreschi bellissimi. .. peccato la ressa di gente.  Per pranzo andiamo allo Shirazad... uno dei migliori ristoranti della città dove mangiamo delle costolette di agnello divine. Ultima visita di oggi la millenaria moschea Jameh. Certo è meno spettacolare delle altre rivestite con le maioliche blu, ma è comunque suggestiva con i suoi mattoni in terra cotta. Trascorriamo il resto della giornata nella piazza principale,  rapiti dalla bellezza delle cupole e osservando le famiglie che conversano tranquille sdraiate sul prato. Alle 6 ci concediamo un dolce spuntino con il fereni: un dolce di latte e farina di riso ricoperto di marmellata di albicocche. .. sarà anche la nostra cena... perché proprio non ce la facciamo a mangiare carne... 

Sabato 13
Stamattina ultima visita alla moschea Masjed Imam chiusa nei giorni scorsi per le festività. .. anche questa molto bella e imponente con la sua cupola azzurra e l'immenso portale. Subito dopo partiamo per Kashan dove arriviamo a mezzogiorno.  La giornata è soleggiata e calda, così è un piacere passeggiare per il giardino Bagh Fin: all'interno ci sono due padiglioni e una serie di fontane alimentate da una sorgente.  Pranzo in un bel ristorante ricavato in una casa tradizionale a base del solito kebab... e poi visita alle due splendide residenze di mercanti restaurate e trasformate in musei. Avrei voluto visitare l'hammam... ma chiudeva alle due... così per le ultime foto ci siamo diretti all'antico bazar dove sembra di essere ancora sulla via della seta. Come ultimo regalo Shahan ci porta in un Hammam trasformato in sala da the... qui ci godiamo gli ultimi momenti insieme tra un the alla cannella e i dolcetti.
Non ci rimanere che prendere l'autostrada per Teheran.
Quello che mi rimarrà di più di questa vacanza, oltre all'incredibile visione della piazza di Esfahan, sono tutti i sorrisi e il calore del popolo iraniano. Arrivederci meravigliosa Persia!

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