DIARIO INDIANO 2010

 

SABATO 6 E DOMENICA 7 FEBBRAIO 2010

 

Volo da Bologna via Bruxelles con Bruxelles Airlines e poi Jet Airways. Nulla da segnalare se non un piccolo ritardo sul volo intercontinentale (circa 1 ora). L'aeroporto di Delhi è poco più di una stazione degli autobus ma piena di gente per cui abbiamo faticato non poco a trovare la guida. Alla fine tutto si è risolto per il meglio, ma siamo arrivati all'albergo verso le 2 e 30 di notte. Abbiamo concordato con la guida di partire abbastanza presto, ma lui ha calmato subito i nostri bollenti spiriti dicendo che i monumenti non aprivano prima delle 10. La prima visita è stata al Raj Ghat, il luogo deve il Mahatma Ganhi è stato cremato, per poi proseguire per la vecchia Delhi: giro in risko per il Chandni  Chowk e alla moschea Jami Masijd. Purtroppo per noi la nostra guida non era molto sveglia e così la nostra visita si è conclusa con un salto allo Zoo di Delhi per vedere le tigri bianche e a New Delhi all'India Gate, i segretariati e la residenza del presidente indiano (una donna). Non è mancata la visita a uno dei soliti negozi di souvenir e il pranzo al ristorante, dove la guida si è fatta offrire il pranzo senza nemmeno ringraziare. Alle 17 eravamo alla stazione di Old Delhi dove con non poca fatica abbiamo trovato il nostro vagone per la notte che abbiamo condiviso con una simpatica famiglia indiana con tanti bambini.

 

LUNEDI' 8 E MARTEDI' 9 FEBBRAIO 2010

 

La notte in treno è passata tranquillissima e quasi tutta in veglia per via del fuso orario. Il treno era molto più di quello che ci aspettavamo, non molto diverso da un treno italiano di seconda classe. Ho anche contribuito con il mio mp3 ad addormentare la bimba più piccola. Siamo arrivati a Jaisalmer verso mezzogiorno. Il corrispondente è venuto a prenderci in stazione e siamo andati in Hotel (bellissimo con una favolosa terrazza affacciata sulla Gopa Chowk la porta di ingresso alla città e il palazzo del Maharawal). La città è meravigliosa tutta in pietra dorata, ed è l'unico forte abitato del Rajastan. Dopo un leggero pranzo a base di banane comprate al mercato siamo partiti con la guida per il giro della città. Prima tappa: il lago di Gadi Sagar Tank (attualmente quasi vuoto per via del fatto che sono 5 anni che i monsoni non arrivano fino a qui), poi abbiamo proseguito per la città bassa e  le sue case tipiche. La giornata si è conclusa con una bella passeggiata nel forte al tramonto e con una visita all'hotel non ancora pronto di Giordana e Manish (veramente un sogno!). Per la cena ci siamo imbucati (insieme ad altre 2000 persone) in un matrimonio indu, dove abbiamo mangiato divinamente. Martedì mattina alle 8 e ½ la guida ci è venuta a prendere in albergo e siamo partiti per la visita della città alta. Per prima cosa i tempi jain e poi un salto nella città bassa per la visita del Patvon Ki Haveli uno dei palazzi finemente lavorati a motivi floreali. Per concludere la mattinata ci siamo dati allo shopping comprando qualche tessuto ricamato e delle sciarpe bellissime in un negozio consigliatoci da Manish. Dopo un altro pranzo leggero a base di frutta sulla terrazza dell'albergo, siamo partiti per il deserto dove, a dorso di dromedario, ci siamo avventurati sulle dune per goderci il tramonto. Al nostro ritorno siamo tornati in hotel da Manish per la cena. Purtroppo lui ha dovuto assentarsi per motivi familiari, ma siamo stati con suo cugino (carinissimo) e ho preparato un piatto di spaghetti al pesto che abbiamo mangiato sulla loro terrazza (anche se faceva un po' freddo... e meno male che siamo nel deserto!). Al nostro ritorno in hotel, verso le 11, abbiamo trovato, come la sera precedente, il ragazzo che ci aspettava (troppo carino!), purtroppo per lui però si è addormentato sul pavimento della reception e abbiamo faticato non poco per svegliarlo.


MERCOLEDI' 10 FEBBRAIO 2010

 

Sveglia prima dell'alba (ore 6 le 2 ora italiana). Volevamo partire presto perchè avevamo 4 ore di strada da percorrere, e così abbiamo chiesto al ragazzo se potevamo fare colazione in anticipo. La colazione è stata preparata dal poveretto che ci ha aspettato la sera precedente. Siamo arrivati a Jodhpur verso mezzogiorno, e ci siamo sistemati in hotel (favoloso!). Pranzo al self-service, e alle 13:30 siamo partiti con il nostro fidato autista e la guida locale. Se Jaisalmer è chiamata la città d'oro per via del colore caratteristico delle sue pietre, Jodhpur è la città blu. Tutte le case sono colorate di un azzurro intenso, che crea un colpo d'occhio spettacolare. La prima tappa è stato il Jaswant Thada, la tomba monumentale del maharaja, che offre una bellissima veduta sulla città in basso e il Mehranghar Fort. La guida, sebbene in inglese, ci ha spiegato per filo e per segno il palazzo veramente interessante. Poi affrontando una discesa impegnativa ci siamo addentrati nella città blu perdendoci tra le sue stradine fino alla torre dell'orologio e il mercato adiacente, dove c'erano bancarelle con colori vivacissimi. Alla fine della giornata abbiamo sfiorato l'incidente diplomatico con la guida, che ci ha trascinato in un negozio di stoffe dove non volevamo comprare. Con una telefonata al cugino abbiamo messo a posto la cosa, ma con il mestolino da parte della guida. Serata tranquilla in hotel per riprenderci dalle fatiche e un po' di relax.

 

GIOVEDI' 11 E VENERDI 12 FEBBRAIO 2010

 

Al mattino siamo partiti con il nostro fidato autista alla volta di Udaipur (tappa di spostamento tra il deserto e i monti). Lungo il tragitto, quasi tutto su strade singole e abbastanza dissestate, ci siamo fermati a Ranakpur per visitare il bellissimo tempio jainista. Poi abbiamo attraversato una riserva naturale abitata anche da leopardi (me nessuno si è fatto vedere) e tantissimi piccoli villaggi rurali.
A metà pomeriggio siamo arrivati ad Udaipur e, dopo esserci sistemati nella nostra bellissima stanza vista lago, abbiamo cercato subito di prendere la barchetta per la mini crociera. Purtroppo però era troppo tardi, così ci siamo accontentati di una piccola passeggiata fino alla torre dell'orologio alla ricerca di un ristorante (che non abbiamo trovato) così ci siamo affidati alla Lonely Planet e abbiamo cenato nel ristorante sulla terrazza dell'albergo (molto buono). Questa mattina sveglia tranquilla e partenza alle 9 con il nostro Raz. Prima tappa Sajjan Garh (il palazzo dei monsoni poiché il maharana si ritirava qui in questo periodo dell'anno) abbarbicato su un monte a ovest della città, immerso in una riserva naturale e con una vista mozzafiato. Poi visita al giardino Sahelion ki Bari (il giardino delle dame) dove abbiamo incontrato la guida (peraltro non attesa). Dopo essere tornati all'albergo per affidare le valigie al nostro Raz partito in anticipo per Jaipur per essere puntuale ad attenderci all'aeroporto domani, abbiamo giorvagato per la città a piedi.
Abbiamo quindi visitato il City Palace (il palazzo dei maharana) enorme e molto suggesivo a sua volta suddiviso in palazzo dei re e palazzo delle regine. La visita ha richiesto quasi 3 ore e alla fine rispettando la nostra tradizione indiana di non pranzare abbiamo lasciato libera la guida e siamo tornati in albergo per un po' di riposo. Alle 4 abbiamo attraversato nuovamente il City Palace per raggiungere l'imbarcadero, dove abbiamo preso la barca per visitare le isole del lago: Jag Nivas e  Jag Mandir. La giornata si è conclusa con uno splendido tramonto sul tetto dell'hotel e una cena buonissima. Siamo poi usciti per due passi ma, nonostante il giorno di festa, abbiamo trovato poca gente in giro per le strade ( a parte i fedeli con musica indiana a manetta fuori da alcuni templi addobbati per la festa). Domani primo volo interno Udaipur – Jaipur.


SABATO 13 E DOMENICA 14 FEBBRAIO 2010

 

Partenza con il primo volo del mattino e alle 09:30 siamo già nella capitale del Rajastan: Jaipur (2,5 milioni di abitanti). Il nostro fedele Raz era ad attenderci all'uscita dalle 8. L'albergo è molto bello anche se sono un po' disorganizzato. Alle 11:30 incontro con la guida (la migliore incontrata in India) e partenza per il centro storico dove per prima cosa abbiamo visitato Jantar Mantar (l'osservatorio astronomico voluto da Jai Singh II nel 1728 con strumenti molto precisi) per poi passare al City Palace dove in una piccola parte ancora vive il sovrano attuale. Il palazzo è molto grande e contiene raccolte di vestiti, armi e pitture. Subito dopo ci siamo spostati al tempio delle scimmie appena fuori città, incastonato in una suggestiva valle dove vivono anche i leopardi (anche se come al solito non siamo riusciti a vederli). Il tempio è costruito su diversi livelli e con diverse vasche rituali. Una volta erano alimentate da una sorgente che sgorgava dal monte, ora per i grandissimi problemi idrici (non piove da 3 anni) si è ridotta ad un minuscolo rigagnolo sporco. Il tempio è sicuramente poco turistico (.. e molto lercio..) ma ci ha regalato dei fantastici colori al tramonto. Domenica mattina partenza di buon ora per battere sul tempo le orde di turisti dirette al forte Amber. Prima tappa al palazzo dei venti per una foto, poi abbiamo proseguito fuori città. Nonostante il nostro impegno, una fila lunghissima era già in attesa per gli elefanti, così abbiamo deciso di rinunciare. Siamo quindi saliti con il nostro Raz, fermandoci lungo il tragitto in un tempio poco frequentato e ad una cisterna stranissima. Il forte di Amber è veramente spettacolare: cortili, affreschi e appartamenti incredibili e soprattutto molto grande. Dopo circa 3 ore di visita siamo usciti, e assediati dai venditori ambulanti abbiamo proseguito per Jaigarth (il forte della Vittoria) prima, dove abbiamo visto un cannone enorme, e per Nahargarh poi. Per concludere la nostra giornata ci siamo fatti lasciare sulla Chanpol Bazar dove abbiamo gironzolato per un po' tra le bancarelle colorate, tornando a piedi al nostro albergo.

 

LUNEDI' 15 E MARTEDI' 16 FEBBRAIO 2010

 

Abbiamo lasciato di buon ora Jaipur per spostarci nel Ranthambore National Park, circa 200 km più a sud. La strada era tremenda e il nostro Raz ha faticato non poco per portarci fino a qui ma ne valeva la pena: il parco è bellissimo. Abbiamo alloggiato al Khem Villas dove siamo arrivati verso l'una, un piccolo resort e campo tendato immerso nella natura dove siamo stati super coccolati. Cibo esclusivamente vegetariano e biologico coltivato nel loro orto e immerso in una natura da sogno. Subito dopo pranzo ci siamo buttati nel nostro primo safari e con nostra grande sorpresa siamo riusciti ad avvistare ben 2 tigri (maschi)... una pigramente adagiata nella vegetazione che dormiva e l'altra che ha deciso di attraversare la nostra strada solo al rientro. Tornando al campo, intorno al falo' che viene allestito ogni sera vicino al lago per l'aperitivo, siamo venuti a sapere che non è poi così facile vedere le tigri... in media 5 safari prima di un avvistamento. Infatti martedì mattina  siamo partiti alle 6:30 dopo la colazione portata in camera con la sveglia ma non c'è stato verso... nessuna tigre all'orizzonte ma non solo per noi... forse erano in sciopero... Il pomeriggio è trascorso in pieno relax leggendo ai bordi della piscina dell'hotel. Dopo il rito del falo dove abbiamo scoperto che tutti quelli che hanno partecipato al safari pomeridiano sono rimasti a bocca asciutta ci siamo ritirati presto perchè ci aspettava una nuova alzataccia per Agra.


MERCOLEDI' 17 FEBBRAIO 2010

 

Il Khem Villas ci ha preparato la colazione al sacco e all'alba siamo partiti per Agra. Dopo lunghe e saltellanti ore in macchina siamo tornati sulla strada principale, impiegando più del tempo previsto.
Il risultato è che ci siamo fermati comunque a Fatehpur Sikri (la città fantasma) per una visita lampo, ma a causa dell'inteso traffico della città e di un po' di disorganizzazione da parte della guida abbiamo dovuto rinunciare alla visita al forte rosso. Non potevamo perderci il motivo principale del nostro viaggio in India: il Taj Mahal al tramonto. La visita ha superato le nostre aspettative ed è veramente unico, con i riflessi dorati che si rispecchiavano sul candido marmo. Tra una foto e un'altra ci siamo avvicinati per visitare la tomba e sul sentiero abbiamo incontrato Serena ed Gabriele i ragazzi di Montepulciano che erano con noi in Giordania incredibile! Se ci fossimo accordati prima di partire sicuramente non ci saremmo trovati. Loro sono partiti con un gruppo di 10 persone con un tour operator italiano. La giornata si è conclusa con una rapida occhiata esterna al forte rosso già chiuso e una succulenta cena in un localino consigliatoci da Raz, che ha accettato di cenare con noi. Anche domani sveglia all'alba e salto della colazione... almeno 10 ore di macchina ci attendono.


GIOVEDI 18 FEBBRAIO 2010


Anche questa mattina partenza prima dell'alba e ancora una volta senza colazione ( a noi è andata bene, Raz ha dormito in macchina fino alle 4 e poi mosso dal freddo ha vagato per la città in cerca di un chai...). La prima parte del percorso era la più semplice e in poco meno di 2 ore siamo arrivati a Gwalior ,dove abbiamo chiesto a Raz una fermata fuori programma al forte. Il complesso meritava una visita più accurata con delle  bellissime figure scolpite nella roccia che ci hanno accompagnato nella salita fino al parcheggio, ma a causa del poco tempo ci siamo dovuti accontentare di una frettolosa visita al palazzo Man Mandir con il suo fantastico fregio di ceramiche azzurre con papere gialle, scortati nel sotterraneo da una guida improvvisata (ma molto gentile). Subito dopo la strada ha cominciato a peggiorare: l'autostrada è in costruzione ma siamo passati continuamente da pezzo scorrevoli a scambi di corsia su percorsi impossibili. Solo alle 14:00 quindi siamo arrivati a Orchha. Il piccolo centro alle porte di Jahnsi è stata per secoli la capitale di uno dei più fiorenti regni Rajput, per essere poi abbandonata dopo l'invasione Mughal. La città ha un bellissimo palazzo e dei templi fantastici, ma noi ci siamo accontentati di vederli dall'esterno perchè la cittadina era animata da un pittoresco mercato in preparazione della festa di Holi della prossima settimana  con un'esplosione di colori e profumi irresistibile. Alle 3:00 siamo ripartiti per l'ultimo tratto di circa 155km... una tragedia... ci sono volute 4 ore e siamo arrivati a Khajuraho con il buio poco dopo le 7:00 con grande preoccupazione da parte del cugino, che non aveva potuto sentirci per tutto il pomeriggio a causa di numerosi buchi di copertura della rete gsm. In compenso però l'albergo era veramente fenomenale con stanza deluxe con vista su piscina e templi, dove abbiamo gustato una cena sublime guardando lo spettacolo di marionette.


VENERDI 19 FEBBRAIO 2010

 

Come da accordi con il cugino, questa mattina alle 8:00 il nostro fidato Raz ci è venuto a prendere e ci ha accompagnato ai templi del gruppo occidentale. A parte le sculture a sfondo erotico per cui questo complesso è famoso in tutto il mondo, noi abbiamo apprezzato la precisione dei bassorilievi e la bellezza dei tetti. Abbiamo quindi passeggiato per quasi 2 ore in un curatissimo giardino, passando senza fretta da un tempio all'altro, togliendo ogni volta le nostre scarpe per vedere l'interno (un po' troppo buio per la verità). Alle 10:30 eravamo nello scalcinato aeroporto e abbiamo lasciato che il nostro Raz ripartisse per casa (circa 3 giorni di viaggio e oltre 2000 km su strade veramente tremende). Il volo è partito in orario (compagnia aerea King Fisher fantastica!) e all'una siamo atterrati a Varanasi. Come sempre la perfetta organizzazione della Shamboo ha funzionato a meraviglia: autista e accompagnatore all'aeroporto, seconda persona ad accoglierci in hotel e infine guida. La guida ci ha subito spiegato che oggi poteva dedicarci solamente poco più di un'ora perchè aveva un altro gruppo: giusto il tempo per spiegarci il significato dei 3 nomi della città e per condurci in un tempio (un po' strano per la verità) con un'immensa cartina dell'India in marmo e promettendo di fare tutto tra domani e il giorno successivo.
Vista però la particolarità del luogo, eravamo incuriositi dal cuore religioso di questa città, quindi su consiglio della guida abbiamo deciso per un risciò a pedali (guidato da John un vecchietto molto simpatico) che ci ha portato fino al Gange al Dashashvamedha Ghat (uno dei Ghat principali) per due passi lungo il fiume. La città si è rivelata molto più caotica del previsto, per fortuna John ci ha chiamato un suo amico che per 50 rupie e una veloce visita ad un negozietto di sete (che in realtà era puro poliestere..) ci ha scortato della nostra passeggiata spiegandoci un sacco di cose. Alla fine siamo tornati in albergo e abbiamo cenato al ristorante.

 

SABATO 20 E DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010

 

Dopo il piccolo assaggio di ieri, oggi ci siamo sbizzarriti nella scoperta della città. Alle 2 siamo partiti con la guida per Sarnath:il bosco dei cervi dove Buddha ha pronunciato il primo discorso. Dopo la visita al museo archeologico, allo Stupa e al tempio siamo tornati verso la città vecchia. Abbiamo gironzolato senza meta tra gli stretti vicoli della parte mussulmana prima, e di quella indu poi: la città è veramente sporca per gli standard europei, ma molto suggestiva. Alle 18:30 abbiamo preso la barca per una piccola crociera sul Gange: siamo partiti dal Dashashvamedha Ghat verso ovest fino all'Harishchandra Ghat dove abbiamo visto 3 pire bruciare. Siamo quindi tornati sui nostri passi per assistere alla preghiera alla dea Gange al tramonto. Uno spettacolo incredibile i bramini che intonando canti mistici rendendo omaggio alla dea con strani gesti e con il fuoco. Siamo infine tornati all'hotel per la cena.
L'ultima nostra giornata in India è cominciata molto prima dell'alba: alle 6 eravamo già in macchina per la seconda gita in barca per vedere il sole sorgere sulla Città Splendente. Un'esperienza incredibile. Ai primi raggi del sole la città si è illuminata tutta, specchiandosi nelle quiete acque del Gange. Un numero incredibile di persone affollava già il ghat: numerosissimi i fedeli che stavano già facendo il bagno rituale nel fiume (brrrrrrrrrrr!!!!!!) e i lavandai professionisti all'opera per poi stendere le loro fatiche sulle scalinate luride dei ghat; ma anche i mendicanti e i finti santoni interessati solamente a farsi fare foto a pagamento dai turisti. Siamo scesi al Kedar Ghat per assistere ad una lezione di Yoga di alcuni bambini e per vedere la preghiera del mattino di un santone tantra ricoperto di cenere. Sulla via del ritorno, ci siamo addentrati ancora una volta per le stradine strette, se è possibile ancora più sporche del giorno precedente (infatti  la guida  ci ha detto che le donne delle pulizie la domenica non lavorano...) fino al tempio di Vishvanath che abbiamo visto infilandoci sulle scale di una casa privata perchè non visitabile dai fedeli di altre religiorni. Subito dopo siamo tornati in albergo per la colazione e abbiamo finito la mattinata tranquillamente adagiati sui lettini della piscina. Alle 2 ci sono passati davanti agli occhi gli ultimi scorci di questa incredibile India e abbiamo preso il volo per Delhi.

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